
La cosa mi ha inizialmente colpito per lo stile con cui Roth ha reagito, una reazione quanto mai “ebraica” nella sua elegante ma, allo tempo tempo, impietosa virulenza. Mi ha divertito, ho re-twittato la notizia, ma dopo un po’ ho anche iniziato a riflettere sulle possibili distorsioni che un nuovo sistema di produzione può esprimere. A tratti mi è sembrato anche di rivedere alcune scene descritte dal genio di Terry Gilliam che in Brasil narra il delirio di un sistema di potere basato su una degenerazione della burocrazia. E ancora di più mi ha fatto riflettere, sotto una nuova luce, sulle polemiche che in queste stesse ore stanno incendiando la stampa in relazione alla vicenda che ha portato alla ribalta il consigliere regionale Favia del Movimento a 5 Stelle nella sua improvvida qùerelle con Beppe Grillo e Casaleggio. Ora, che cosa hanno in comune queste vicende? Lo potremmo chiamare il problema della Tecnologia e della Credibilità. Oggi che a tutti è permesso avere voce per mano della tecnologia come distinguere tra il vero e il falso d’autore, tra il credibile e l’impostore? Esiste un prezzo da pagare mentre la tecnologia sta ridisegnando i nostri modelli sociali? Non credo che questo cambiamento sia a saldo negativo, mi piace semplicemente osservare come alcuni piccoli incidenti del sistema possano essere delle spie in grado di farci capire qualcosa di più di come il mondo in cui viviamo ci stia cambiando sotto mano. In un caso, un autore pluripremiato che non viene riconosciuto dai “processi Wiki”, che indifferenti sottopongono la fonte “autore” allo stesso principio di approvazione “stupido” ma quanto mai democratico che una qualunque penna anonima deve subire. Nell’altro, una proposta di democrazia alternativa a quella che conosciamo, che professa la partecipazione diretta dei cittadini (una testa = un voto) per poi finire alla ribalta della cronaca (sempre pronta a strumentalizzare queste cose) per il comportamento anti-democratico dei suoi due padri fondatori che all’ultimo minuto disconoscono la credibilità di uno dei propri “peer”. La rivisitazione del principio di validazione della credibilità di una persona, sia essa un autore, sia essa un candidato politico, quando si passa da un sistema di delega classico, quello di una democrazia basata sulla rappresentanza, ad un sistema democratico basato sull’accesso diretto del popolo agli strumenti di rappresentanza diretta mi sembra un fenomeno molto interessante da continuare ad osservare nella sua evoluzione. Il caso che il Movimento a 5 Stelle ci pone e che rappresenta la sua sfida futura, creare un nuovo sistema democratico alternativo a quello basato sulla rappresentanza popolare per delega, potrebbe trovare nel modello a suffragio universale su cui si basa il sistema editoriale di Wikipedia (l’accesso diretto agli strumenti di pubblicazione del prodotto editoriale) ispirazione e stimolo per mettersi alla prova e proporre una nuova versione di quello che fino ad oggi, per quanto distorto, ci è sembrato il migliore dei sistemi possibili: la nostra cara e vecchia democrazia.