Una frizzante evoluzione: Consumi, tendenze e opportunità nel mercato delle bibite gassate
Le bibite gassate analcoliche sono parte integrante delle abitudini alimentari di milioni di italiani. Non solo rappresentano una scelta rinfrescante per accompagnare i pasti, ma spesso sono anche protagoniste di momenti di svago e convivialità. Il settore ha vissuto un'evoluzione significativa nel tempo, con l'introduzione di varianti senza zucchero, versioni con o senza caffeina e nuove bevande emergenti come la kombucha. La nostra ricerca ha approfondito il panorama di consumo delle bibite gassate in Italia, esplorando quanto e come vengono consumate, quali brand dominano il mercato e come si stanno sviluppando nuove tendenze nel settore.
Consumo di bibite gassate: una presenza costante
L’analisi dei consumi mostra come le bibite gassate siano radicate nella dieta degli italiani. Il 20% della popolazione dichiara di berle quotidianamente o quasi, mentre il 23% le consuma con una frequenza di 3-4 volte a settimana. Per un altro 35% degli italiani, il consumo è più occasionale, limitandosi a una o due volte a settimana, mentre solo il 22% afferma di berle raramente, ovvero meno di una volta alla settimana.
Questi dati evidenziano un mercato in cui il consumo è mediamente frequente, con un valore medio di 3,2 volte a settimana. Questo significa che le bibite gassate non sono semplici bevande occasionali, ma rappresentano una scelta abituale per una buona parte della popolazione. La loro versatilità e la capacità di adattarsi a diversi momenti della giornata le rendono un prodotto di largo consumo.
Awareness e preference: il dominio di Coca-Cola
Quando si parla di bibite gassate, il primo brand che viene in mente alla maggior parte degli italiani è senza dubbio Coca-Cola, che domina la Top of Mind Awareness con un impressionante 67% delle citazioni. Seguono a grande distanza Fanta con il 9% e Pepsi con il 5%. Questo dimostra quanto Coca-Cola abbia saputo costruire nel tempo un'identità di marca solida, radicata nella cultura e nelle abitudini di consumo degli italiani.
Se ci spostiamo sul fronte delle preferenze, il primato di Coca-Cola si conferma con il 48% delle preferenze dichiarate dai consumatori. Anche qui, Fanta mantiene la seconda posizione con il 9%, seguita da Pepsi e Lemonsoda, entrambe al 6%, e da Schweppes al 5%. Un dato interessante riguarda brand quali Lurisia, Tassoni, Crodino e Red Bull, che pur non emergendo nella Top of Mind Awareness di questa categoria specifica, riescono a ritagliarsi uno spazio tra le scelte dei consumatori, raccogliendo ciascuno circa il 3% delle preferenze.
Occasioni di consumo: tra pizza, fast food e momenti di pausa
Le bibite gassate si consumano in diverse occasioni e spesso sono abbinate a momenti di convivialità. Il 55% degli italiani le beve quando mangia la pizza, confermando un binomio ormai consolidato nella tradizione gastronomica. Un altro 53% le consuma con il fast food, mentre il 50% le sceglie come bevanda rinfrescante da bere da sola.
Analizzando le diverse fasce d’età, emergono differenze interessanti. I giovani tra i 25 e i 34 anni, ad esempio, tendono a bere meno frequentemente le bibite gassate da sole rispetto alla media della popolazione (solo il 37% rispetto al 50% generale). Tuttavia, risultano più propensi a consumarle in abbinamento a un primo piatto, con un 35% di preferenze rispetto al 23% della popolazione totale. In controtendenza, invece, è il consumo delle bibite con il dessert: se a livello generale il 17% degli italiani le abbina ai dolci, tra i giovani di 18-34 anni questa abitudine scende drasticamente al 9%.
Dove si consumano e acquistano
Il consumo delle bibite gassate avviene prevalentemente in casa, con il 72% degli italiani che dichiara di berle principalmente tra le mura domestiche. Tuttavia, il 28% le consuma fuori casa, con una preferenza più marcata tra i giovani: il 41% degli under 34 dichiara di bere bibite gassate prevalentemente al di fuori dell’ambiente domestico.
Per quanto riguarda l’acquisto, il supermercato rimane il canale preferito con il 75% delle preferenze, mentre negozi alimentari, bar, caffè, ristoranti e locali si spartiscono quote minori del mercato. Questo dato suggerisce che, nonostante l’abitudine consolidata di bere bibite fuori casa, la grande distribuzione rimane il principale punto di rifornimento per i consumatori.
Tipologie di bibite gassate preferite
Il mercato delle bibite gassate è sempre più segmentato. Il 47% dei consumatori predilige le versioni sugar-free o zero calorie. Il 38% sceglie bibite con caffeina, mentre il 28% opta per le versioni light. Le varianti di gusti classici sono apprezzate dal 25% dei consumatori, mentre il 22% predilige le bibite senza caffeina.
Il 66% della popolazione ha un’opinione positiva sulle bibite senza zucchero, con un 26% che le valuta molto positivamente. Tra i giovani di 18-34 anni, l’indice di gradimento sale ulteriormente, raggiungendo il 77%.
Perché si bevono le bibite gassate?
Il motivo principale per cui le persone scelgono di bere bibite gassate è il loro gusto e la frizzantezza, che le rende piacevoli al palato e adatte a molteplici occasioni. Tuttavia, esistono differenze significative tra le diverse fasce d’età.
I giovani tra i 18 e i 24 anni sono attratti dall’aspetto sociale e dalle occasioni speciali legate al consumo di queste bevande, oltre che dalle edizioni limitate che stimolano la curiosità. La fascia 25-34 anni, invece, è più distante dalla categoria e le consuma prevalentemente per abitudine o comodità nel formato. Chi si trova tra i 35 e i 44 anni tende a considerarle più economiche e legate a un senso di nostalgia, mentre la fascia 45-54 anni le percepisce come un piccolo momento di dolcezza, spesso in sostituzione del dessert o come ingrediente nei cocktail. Infine, i consumatori tra i 55 e i 65 anni le associano a un momento di relax e freschezza, sottolineando un’abitudine di consumo consolidata nel tempo.
La Kombucha: una nicchia emergente
Ancora poco conosciuta, la kombucha ha una penetrazione limitata tra il pubblico italiano, con il 57% che non ne ha mai sentito parlare. Solo il 6% l’ha provata almeno una volta. La conoscenza generale della kombucha si attesta al 21%, ma sale al 32% tra i consumatori abituali di bibite gassate. Al contrario, tra le fasce più senior, la conoscenza della kombucha scende al 9%.
Negli Stati Uniti, invece, il mercato è in forte crescita: si prevede che passi da 1,328.67 milioni di dollari nel 2023 a 4,936.48 milioni di dollari nel 2032, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 15,70% dal 2024 al 2032.
Le bibite gassate restano protagoniste nelle scelte di consumo degli italiani, con nuove tendenze che spingono verso varianti a basso contenuto di zuccheri e alternative di gusto. Per i brand, la sfida principale è riuscire a coniugare tradizione e innovazione, mantenendo il legame con i consumatori storici e intercettando le esigenze di nuove generazioni.
La differenziazione delle linee di prodotto rappresenta una leva strategica fondamentale: dalle varianti senza zucchero alle edizioni limitate con gusti innovativi, fino alla sperimentazione con ingredienti naturali e funzionali. Inoltre, il mercato della kombucha, pur essendo ancora di nicchia in Italia, mostra segnali di crescita rilevanti a livello globale, offrendo un'opportunità per i brand che desiderano esplorare segmenti emergenti.
L'adozione di strategie di marketing mirate, che valorizzino sia gli aspetti emozionali che quelli funzionali del prodotto, potrà fare la differenza in un mercato altamente competitivo e in continua evoluzione.