Il futuro dell’hamburger in Italia: Insight sul mercato dei sostituti vegetali della carne

In occasione dell'Hamburger Day, abbiamo condotto una ricerca focalizzata sui sostituti della carne, con particolare attenzione agli hamburger di origine vegetale. Il nostro studio mirava a comprendere le abitudini di consumo e le preferenze degli italiani in relazione a questi prodotti. Abbiamo coinvolto un campione diversificato di intervistati, includendo onnivori, vegetariani, vegani, pescetariani e flexitariani, per ottenere una prospettiva completa e rappresentativa delle quote della popolazione italiana. 

 

Tipologia di Hamburger Acquistati e Frequenza di Consumo di Carne 

Dalla nostra ricerca emerge che gli italiani dichiarano di consumare carne di origine animale mediamente 1.8 volte a settimana. La fascia d'età 18-34 anni è quella che dichiara di mangiare carne più frequentemente, con il 17% che la consuma 4-5 volte a settimana. Al contrario, gli over 55 mostrano una tendenza a consumare carne meno frequentemente: il 41% di loro mangia carne solo una volta alla settimana, mentre il 52% la consuma 2-3 volte alla settimana.  

Quando si tratta di hamburger, le preferenze variano significativamente tra i diversi gruppi demografici. Le donne e i giovani sono i target più aperti ai sostituti vegetali degli hamburger. Il 43% delle donne preferisce hamburger vegetali a base di legumi o verdure, mentre il 32% dei giovani tra i 18 e i 34 anni opta per hamburger vegetali che imitano il sapore e la consistenza della carne. Gli over 55 sono il gruppo meno propenso ad acquistare hamburger vegetali, con solo il 17% che sceglie alternative che ricordano quelli di origine animale. Complessivamente, gli italiani preferiscono ancora gli hamburger di origine animale, ma i giovani mostrano una crescente apertura verso le alternative vegetali, specialmente quelle che replicano sapore e consistenza della carne. 

 

Consumo di Carne degli Italiani nell'Ultimo Anno 

Il consumo di carne in Italia è diminuito nell'ultimo anno, un trend trainato principalmente dalla popolazione adulta. In particolare, la fascia d'età 55-65 anni mostra una significativa riduzione del consumo di carne. Geograficamente, questa diminuzione è più marcata nel Nord Italia. Questo cambiamento può essere attribuito a una maggiore consapevolezza sui temi legati alla salute, al benessere animale e alla sostenibilità ambientale, che stanno influenzando le scelte alimentari degli italiani. 

Comportamento d'Acquisto e Consumo tra Chi Non Consuma Carne 

Tra i non consumatori di carne, il 79% acquista abitualmente prodotti vegetali a base di legumi e verdure, il 51% opta per prodotti come tofu, seitan o tempeh, e il 50% apprezza prodotti vegetali che ricordano il sapore e la consistenza della carne. In media, questi consumatori sostitutivi della carne dichiarano di mangiare prodotti vegetali 1.9 volte alla settimana. Tuttavia, solo il 64% ritiene sufficiente l'offerta di prodotti vegetali nei supermercati, mentre quando si tratta di mangiare fuori, solo il 51% è soddisfatto dell'offerta di hamburger vegani, con il 23% che si dichiara insoddisfatto. Mentre la disponibilità di prodotti sostitutivi della carne è in aumento nel punti vendita, molte parti d'Italia non sono ancora preparate per soddisfare la domanda, da parte di coloro che non consumano carne, di opzioni di hamburger a base vegetale.

Motivazioni per il Non Consumo di Carne 

Le principali motivazioni per il non consumo di carne sono legate alla salute personale (30%), al benessere animale (40%) e all'impatto ambientale (75%). Altri fattori, come il gusto, problemi fisici e ragioni spirituali, hanno un'importanza e priorità minore.  

Driver di Scelta degli Hamburger di Origine Vegetale 

I non consumatori di carne citano in media tre motivazioni per l'acquisto di hamburger vegetali, mentre gli onnivori ne citano solo una. I principali driver per i non consumatori sono la qualità, la competenza della marca, l'attenzione agli ingredienti e la sostenibilità. Per i consumatori di carne che acquistano anche prodotti vegetali, il sapore e la consistenza simili alla carne sono fondamentali. Entrambi i gruppi apprezzano il gusto e i valori nutrizionali, ma i non consumatori di carne mostrano una maggiore attenzione verso la qualità e la sostenibilità. 

Disponibilità a Provare la Carne Biodinamica 

Alla domanda se in futuro sarebbero disposti a mangiare carne biodinamica (prodotta in laboratorio come replica biologica esatta della carne animale), il 52% dei giovani tra i 18 e i 34 anni si è dichiarato favorevole, mentre il 59% degli over 55 ha espresso riluttanza. Questo indica una maggiore apertura verso l'innovazione alimentare tra i giovani, mentre i più anziani restano in media più legati alle tradizioni alimentari. 

 

Questa panoramica sul mercato dei sostituti della carne in Italia offre uno spaccato interessante sulle tendenze di consumo, le preferenze e le motivazioni dietro le scelte alimentari dei diversi segmenti della popolazione. Con l'aumento dell'attenzione verso la sostenibilità e il benessere, gli hamburger vegetali stanno guadagnando terreno, specialmente tra i giovani e le donne. La diminuzione del consumo di carne e l'apertura verso alternative innovative come la carne biodinamica suggeriscono un cambiamento significativo nelle abitudini alimentari degli italiani, spinto da una crescente consapevolezza e attenzione verso temi etici e ambientali. 


Alla ricerca del rimedio perfetto per combattere i sintomi dell’influenza stagionale

Con l'avvicinarsi della stagione dell'influenza, marzo e aprile diventano mesi cruciali per discutere delle preferenze e dei driver di scelta nell'acquisto di farmaci influenzali. Mentre l'influenza può colpire in qualsiasi momento dell'anno, è durante questi mesi che assistiamo spesso a picchi significativi nell'incidenza della malattia. Pertanto, comprendere i fattori che guidano le decisioni di acquisto dei consumatori in questo settore è di vitale importanza. 

 

Percezione dei Sintomi e della Durata dell'Influenza 

Contrariamente al simpatico stereotipo, resosi virale sui social, che suggerisce che gli uomini tendono a lamentarsi di più dei sintomi influenzali, la nostra ricerca suggerisce che uomini e donne dichiarano una percezione simile del grado dei sintomi influenzali. 

 

Inoltre, riguardo alla durata della malattia, c'è un'osservazione interessante da considerare. Mentre uomini e donne possono percepire in modo simile il grado dei sintomi, la fascia 55-65 anni tende a percepire una durata più lunga dell'influenza, con sintomi che persistono per più di una settimana. Questo potrebbe essere dovuto a una serie di fattori, tra cui una maggiore fragilità o predisposizione a complicazioni nelle fasce più adulte. 

D'altra parte, i giovani fra i 18-34 anni tendono a percepire i sintomi come più brevi, con una durata di 2 giorni o meno. Questa percezione potrebbe essere influenzata da una migliore resilienza. È importante notare che questa percezione potrebbe anche essere influenzata dalla voglia dei giovani di tornare rapidamente alla routine quotidiana e alla vita attiva che l’influenza stagionale mette in pausa. 

 

I principali driver di scelta dei farmaci per l’influenza stagionale 

La ricerca ha identificato diversi fattori chiave che influenzano le decisioni di acquisto di farmaci influenzali. Al primo posto, con il 41% troviamo l'efficacia del farmaco. Questo non sorprende, considerando che l'obiettivo principale nel trattamento dell'influenza è alleviare i sintomi il più rapidamente possibile. Tuttavia, è interessante notare che il consiglio del medico si posizioni al secondo posto, con il 37%. Questo sottolinea l'importanza del ruolo del professionista sanitario nella guida delle scelte terapeutiche dei pazienti. 

I driver di scelta per fascia d’età 

L'analisi dei driver di scelta in base alla fascia d'età rivela interessanti tendenze. I giovani tra i 18 e i 44 anni tendono a privilegiare il prezzo nella loro scelta, soprattutto nella fascia 18-34. Questo potrebbe essere attribuito alla maggiore sensibilità economica di questa fascia di età o alla relativa indifferenza su che brand acquistare per venire incontro alle proprie necessità. Al contrario, per i 45-65 anni, l'efficacia del farmaco è prioritaria, riflettendo forse una maggiore consapevolezza dei rischi associati all'influenza in questa fascia di età. 

 

I cambiamenti nei driver di scelta dalla pandemia ad oggi 

L'analisi mostra come i driver di scelta siano cambiati dalla pandemia ad oggi. L'aumento maggiore è stato registrato nel consiglio del medico (42%), seguito dall'efficacia del farmaco (41%) e dal prezzo (38%). Questo suggerisce un maggiore affidamento sui professionisti sanitari e una crescente attenzione all'efficacia del trattamento. L'emergere di nuove varianti influenzali e l'esperienza della pandemia potrebbero aver influenzato questa tendenza, portando i consumatori a cercare maggiore guida da parte degli esperti. 

La conoscenza dei principi attivi nei farmaci influenzali 

Infine, la ricerca ha esaminato la conoscenza dei principi attivi nei farmaci influenzali. Il paracetamolo si posiziona al primo posto con il 79% di riconoscimento nel campione totale, seguito dall'ibuprofene al 74%. È interessante notare che, nonostante il paracetamolo sia ampiamente conosciuto, ci sono differenze di genere nella conoscenza, con le donne che riconoscono l'ibuprofene più degli uomini. Questo potrebbe riflettere differenze nei pattern di consumo (la presenza di ibuprofene in prodotti utilizzati in modo sistematico dalla popolazione femminile). 


La nostra analisi suggerisce che concentrarsi sull'efficacia del prodotto e sulla consulenza medica può essere fondamentale per le strategie di marketing di successo. Le tendenze emergenti, come il crescente interesse per il prezzo e il ruolo in evoluzione del consiglio medico, indicano che gli esperti del settore dovrebbero adattare le loro strategie per rimanere allineati alle esigenze mutevoli dei consumatori. 

 

È cruciale tenere conto delle differenze demografiche nei comportamenti dei consumatori, poiché ciò può influenzare l'efficacia delle campagne promozionali. Inoltre, la comprensione dell'impatto della pandemia sulle decisioni di acquisto dei consumatori può informare ulteriori adattamenti strategici. 


Uova di Pasqua 2024: Certezze e cambiamenti nei driver di scelta dei consumatori Italiani

Nel mese di marzo la ricerca condotta da Nextplora è stata volta ad approfondire ed esplorare le preferenze degli italiani riguardo alle uova di Pasqua, nonché i fattori che influenzano le loro scelte d'acquisto. Confrontando i risultati di quest'anno con quelli dell'anno precedente, possiamo delineare tendenze significative che ci offrono preziose informazioni sulle preferenze dei consumatori. 

 

I driver di scelta nella Pasqua 2024 

I risultati hanno rivelato che il gusto del cioccolato rimane un pilastro fondamentale, con il 53% dei partecipanti che indica la preferenza per questo attributo. Al secondo posto troviamo l’intensità del cioccolato con un 38%. Tuttavia, emergono anche altre tendenze interessanti. Ad esempio, il desiderio di provare gusti nuovi ed originali ha registrato un aumento del 7% rispetto all'anno precedente, suggerendo una crescente apertura verso l'innovazione. Allo stesso tempo, notiamo una diminuzione nell'importanza di driver come la necessità che l'uovo piaccia a tutta la famiglia (-12%), la preferenza per marche 100% italiane (-11%) e la sostenibilità della marca (-7%). 


I driver di scelta sulla segmentazione di approccio all'alimentazione 

Anche all'interno dei diversi segmenti di approccio all'alimentazione, abbiamo osservato variazioni significative:

Gli Appassionati di Cucina 

Per gli appassionati di cucina, la ricerca evidenzia un'audace ricerca di sapori unici e innovativi, con una crescente preferenza per le combinazioni di gusti nuovi ed originali. Tuttavia, osserviamo una sottile trasformazione nei driver, con un indice di concentrazione dell'italianità della marca leggermente in calo rispetto all'anno precedente. Sebbene rimanga un driver significativo, gli appassionati di cucina potrebbero essere più aperti a esplorare l’offerta di player internazionali o multinazionali estere. 

 

I Disinteressati 

Per i disinteressati, la ricerca rivela ancora meno importanza all’italianità della marca. Tuttavia, è interessante notare l'indice di concentrazione di 131 su pubblicità accattivanti, il quale suggerisce che, nonostante il disinteresse generale, una strategia di marketing efficace potrebbe essere la chiave per catturare la loro attenzione. 

 

Gli Attenti alla Linea 

Tra gli attenti alla linea, emergono segnali di una crescente rilevanza data alla selezione delle materie prime, con un indice di concentrazione del 138. Tuttavia, mentre l'indice di concentrazione dell'italianità della marca rimane un driver importante, notiamo una leggera flessione rispetto all'anno precedente. Questo potrebbe riflettere una crescente attenzione verso la qualità degli ingredienti e una maggiore apertura verso marche non necessariamente italiane, purché rispettino gli standard desiderati. 

 

I Golosi 

I golosi mostrano un’attenzione in crescita per le combinazioni di gusti nuovi ed originali rispetto al 2023; rimane saldo il loro interesse per la convenienza e la golosità del cioccolato. Sebbene i golosi possano sembrare dichiaratamente meno influenzati dalle pubblicità accattivanti rispetto ad altri segmenti di consumatori, è importante sottolineare che le pubblicità svolgono un ruolo cruciale nel mantenere una marca top of mind per i consumatori. In un mercato affollato da numerosi competitor, le campagne pubblicitarie contribuiscono a mantenere la visibilità del brand e a rafforzare l'associazione tra esso e i valori desiderati dai consumatori.  

 

I Fedeli alla Marca 

I fedeli alla marca attribuiscono grande importanza alla selezione delle materie prime e al packaging. Tuttavia, notiamo una leggera erosione dell'attenzione sulla sostenibilità. 

 

I sostenibili

Infine, i consumatori orientati alla sostenibilità mostrano una fedeltà alla causa, con un indice di concentrazione di 121 e 111 rispettivamente sulla selezione delle materie prime e sulla sostenibilità della marca. Tuttavia, entrambi i fattori mostrano un calo rispetto all'anno precedente, suggerendo che, nonostante rimangano driver chiave per questo segmento, qualcosa sta cambiando anche per loro. Il calo, anche se ridotto, dell'importanza attribuita alla sostenibilità della marca nella spinta all’acquisto potrebbe riflettere le sfide economiche affrontate dai consumatori durante la crisi attuale. In un periodo in cui la stabilità finanziaria è diventata una priorità, potrebbe verificarsi una riduzione della disponibilità dei consumatori a pagare un premio per prodotti considerati più sostenibili. Pertanto, l'attenzione potrebbe spostarsi su altri attributi, come il prezzo o la qualità del prodotto, a discapito della sostenibilità. 

 

 

In sintesi, la ricerca rivela diverse tendenze interessanti. Ad esempio, sia gli appassionati di cucina che i golosi sembrano essere alla ricerca di esperienze innovative e gustose, mentre l'importanza della marca italiana e della selezione delle materie prime sembra diminuire globalmente rispetto al 2023 in questa categoria. Inoltre, la sostenibilità emerge come un driver meno rilevante quest'anno, anche tra i consumatori che solitamente prestano maggiore attenzione a questo aspetto.  

La segmentazione basata sull'approccio all'alimentazione offre uno sguardo intrigante sulle dinamiche di consumo delle uova di Pasqua. Mentre emerge una crescente apertura verso l'innovazione e la diversità dei sapori, vediamo anche un'evoluzione nei fattori che guidano le scelte d'acquisto. Questi dati ci suggeriscono che l'industria delle uova di Pasqua dovrà rimanere agile e attenta alle mutevoli preferenze dei consumatori per rimanere rilevante e competitiva. 


Gustosi trend e insight del mondo del formaggio confezionato

Nel settore dei formaggi confezionati, la comprensione del comportamento dei consumatori è fondamentale per orientarsi in questo mercato dinamico e competitivo. La nostra recente ricerca, condotta all'inizio di febbraio, fa luce sulle complesse sfumature di questa categoria, rivelando i principali driver d'acquisto, le tendenze emergenti e le dinamiche di brand che modellano le preferenze dei consumatori, con un ultimo dettaglio sul panorama competitivo.

 

Sapori e trend del formaggio confezionato per generazione

La nostra ricerca svela interessanti tendenze nelle preferenze dei formaggi confezionati tra le diverse generazioni. Al di là del formaggio tradizionale, il formaggio light o a basso contenuto di grassi emerge come la scelta principale, rappresentando il 40% degli acquisti dichiarati negli ultimi sei mesi. Questa preferenza è in linea con le più diffuse tendenze "healthy", in quanto i consumatori cercano opzioni che offrano un contenuto ridotto di grassi senza compromettere il piacere del palato. Le varianti senza lattosio (41%), pur non essendo così popolari tra le generazioni più senior, trovano una forte risonanza tra i Millennials. L'aumento della domanda di formaggi ad alto contenuto proteico (40%) da parte della generazione Z indica un più ampio spostamento verso diete ricche di proteine, guidato da considerazioni di salute e fitness. La generazione X non trova questa opzione altrettanto allettante. Nonostante i formaggi speziati o aromatizzati non siano particolarmente apprezzati da nessuna generazione in particolare, la loro posizione al secondo posto tra i tipi di formaggio più acquistati suggerisce un livello di interesse costante da parte delle varie generazioni, indicando che i consumatori sono aperti a sperimentare sapori diversi nella sezione dei formaggi confezionati.

 

Fedeltà al brand e private label nel settore

Le dinamiche della fedeltà al brand e della penetrazione delle private label presentano un'intrigante dicotomia all'interno del mercato dei formaggi confezionati. I prodotti caseari confezionati di marca continuano ad avere una quota significativa delle preferenze dei consumatori, con il 41% che opta per brand più noti per la loro qualità e coerenza. Tuttavia, il costante aumento dell'offerta private label indica un crescente cambiamento nel comportamento dei consumatori, il 6% dei quali opta per queste alternative. Il fatto che oltre la metà dei consumatori (53%) acquisti con la stessa frequenza sia il formaggio di brand che quello private label indica la volontà di esplorare le opzioni più disparate, suggerendo che, sebbene la fedeltà al brand rimanga forte, i consumatori sono sempre più aperti a diversificare le loro scelte in base a fattori quali il prezzo e il valore percepito.

 

Ranking dei driver d'acquisto

Il rapporto qualità-prezzo emerge come la priorità principale per i consumatori, con il 52% che lo considera tra i driver più importanti nelle proprie decisioni di acquisto e il 16% che lo cita come il più importante. Il sapore segue da vicino, con il 36% dei consumatori che lo considera un driver d'acquisto. Anche la convenienza gioca un ruolo significativo, con il 23% dei consumatori che la menziona nel processo decisionale. In particolare, l'origine del latte emerge come una considerazione chiave, con il 23% dei consumatori che la menziona e il 6% che la classifica come primo fattore di scelta. I valori nutrizionali sono valutati nel loro insieme piuttosto che in componenti specifici, con il 19% dei consumatori che li prende in considerazione nelle loro decisioni di acquisto. Il contenuto proteico è relativamente più basso, con il 7%, mentre il contenuto calorico ha un peso leggermente maggiore, con il 12%, sottolineando le sfumature dei fattori che influenzano le scelte di formaggi confezionati.

Driver d'acquisto per generazione

Le preferenze dei consumatori per il formaggio confezionato variano in modo significativo tra le diverse generazioni, con priorità distinte che influenzano le loro decisioni di acquisto. I consumatori della generazione Z danno priorità alla praticità, al gusto e alla convenienza, cercando opzioni in linea con i loro stili di vita frenetici. Sia la generazione Z che i Millennial condividono la preferenza per i contenuti a basso contenuto di grassi, riflettendo una tendenza più ampia verso abitudini alimentari più sane. Tuttavia, i Millennial danno la priorità anche a sapori nuovi e originali, oltre che al contenuto proteico, indicando il desiderio di varietà e nutrizione. I consumatori della generazione X, pur apprezzando i valori nutrizionali, danno maggiore importanza a fattori quali il valore del prodotto, le dimensioni e il contenuto calorico. I Boomers, invece, danno priorità a fattori come l'origine del latte, la selezione delle materie prime e la familiarità con il brand, facendo leva sulla loro esperienza e preferenza per le opzioni affidabili. Nonostante queste differenze generazionali, sia i consumatori Boomers che quelli Gen X danno priorità al buon rapporto qualità-prezzo, evidenziando il fascino universale dell'accessibilità e della qualità nel mercato dei formaggi confezionati.

 

 

Driver di acquisto e prodotti di marca contro prodotti a marchio privato

Approfondendo i fattori che guidano le scelte dei consumatori tra prodotti di marca e prodotti private label, si scoprono interessanti intuizioni sul loro processo decisionale. I prodotti di marca vengono associati a driver d'acquisto come l'origine del latte, la selezione delle materie prime e il valore del prodotto per attirare i consumatori che cercano garanzie di qualità e autenticità. Mentre i driver d'acquisto per le offerte private label enfatizzano la praticità e il prezzo, posizionandosi come alternative valide che offrono qualità e convenienza. I driver che accomunano prodotti di marca e private label in questo settore sono sapore e sostenibilità evidenziano priorità comuni tra i consumatori, indipendentemente dalla scelta tra le opzioni branded e private label.

 

Brand funnel e panorama competitivo

La nostra ricerca sulla performance dei brand all'interno della categoria dei formaggi confezionati ha portato alla luce una grande quantità di dati che racchiudono i principali KPI del funnel di brand, tra cui la notorietà di brand, la considerazione, l'utilizzo negli ultimi 3 mesi e la fedeltà. Questa analisi completa fornisce preziose indicazioni sul panorama competitivo del mercato, offrendo informazioni utili per affinare le strategie e guidare il successo del brand

Diamo prima un'occhiata al ranking della notorietà di brand nel mercato italiano dei formaggi confezionati...

 


Le Abitudini di Gaming degli Italiani: Fra Trend e Differenze Generazionali

In occasione della Game Week che si è tenuta a Milano il 24, 25 e 26 novembre, abbiamo pensato di presentarvi una ricerca dedicata ai videogiochi e, nello specifico, un'esplorazione approfondita del panorama del gaming in Italia tra diverse generazioni. In questo studio, abbiamo esaminato a fondo i comportamenti di utilizzo dei videogiochi da parte degli italiani, svelando interessanti insight che evidenziano come le preferenze di gaming varino a seconda delle fasce d'età, alla console o al genere preferito. 

 

Questo studio si basa su un campione rappresentativo di 500 persone, meticolosamente selezionate per rispecchiare la diversità della popolazione italiana in termini di età, sesso e distribuzione geografica.  

 

Apriamo le danze con questa curiosità: gli italiani si dedicano ai videogiochi 4,1 volte a settimana, per un totale di 17,5 volte al mese in media. In particolare, i Millennials sono in testa per frequenza di gioco, seguiti a ruota dalla Gen Z e dagli Zillennials. 

 

Continua a leggere per scopri con noi le complessità del panorama italiano dei videogiochi, ed ottenere una visione completa delle diverse preferenze e dei comportamenti che caratterizzano la comunità dei videogiocatori del Paese. 

 

Console preferita 

I giocatori che utilizzano prevalentemente le console Nintendo e Xbox tendono ad attenersi esclusivamente alle piattaforme da loro scelte, senza interfacciarsi molto con altre console di gioco. La loro fedeltà a Nintendo o Xbox si traduce in una preferenza per un'esperienza di gioco quasi esclusiva su queste console. 

 

 

Tuttavia, emerge una tendenza interessante tra gli individui che utilizzano principalmente PlayStation, Xbox o PC. Nintendo risulta costantemente la loro seconda console preferita. Questa preferenza per Nintendo come scelta secondaria deriva probabilmente dalla sua portabilità. A differenza PlayStation, Xbox e PC con la loro mobilità limitata, la natura portatile di Nintendo consente anche di giocare fuori casa, facilitando il gioco durante gli spostamenti o le situazioni in movimento come, ad esempio, per i viaggi in treno. 

Questa distinzione evidenzia l'attrattiva unica delle console Nintendo come opzione aggiuntiva tra le persone impegnate principalmente con altre piattaforme di gioco. 

 

Genere preferito per generazione 

Il divario generazionale nelle preferenze di gioco è evidente: La Gen Z e gli Zillennials prediligono i JRPG, i party game e gli action-adventure in terza persona. I Millennials preferiscono i giochi d'azione e avventura, i giochi open-world, i platform arcade e i giochi di ruolo occidentali. La Generazione X abbraccia un ampio spettro, dagli sport di squadra e racing ai giochi gestionali, di sopravvivenza e di strategia in tempo reale. I Boomers, invece, prediligono i giochi casual per smartphone. 

 

 

Driver di scelta in base alla console preferita 

La comprensione dei principali driver che guidano le scelte dei videogiocatori in base alle loro console preferite fornisce preziose indicazioni sulle diverse priorità in fase di acquisto.  

  • Xbox: Privilegia la grafica realistica e gli aspetti open-world come driver principali per la scelta dei giochi. 
  • Nintendo: Enfatizza l'originalità, le trame avvincenti e le ambientazioni uniche come driver cardine che guidano la scelta dei giochi. 
  • PlayStation: Si concentra sul design dei personaggi, sulle opzioni multiplayer e sulla fluidità del gioco. Come gli utenti di Xbox, apprezza la fluidità dell'esperienza di gioco. 
  • PC: Apprezza la funzionalità multigiocatore online e le meccaniche di gioco. 
  • Giochi per smartphone: Cerca giochi con fanbase impegnate ed esperienze di gioco durature, spesso preferendo giochi più lunghi. 

 

Driver che influenzano l'acquisto di videogiochi 

Ai partecipanti è stato inoltre chiesto di identificare le caratteristiche che li avrebbero spinti a considerare l'acquisto di un videogioco e, successivamente, è stato chiesto loro di identificare le caratteristiche che, se presenti in un gioco, ne avrebbero garantito l'acquisto. Abbiamo quindi calcolato un tasso di conversione basato su queste risposte per determinare i driver più influenti nelle decisioni di acquisto. 

 

I 5 driver più influenti nell'acquisto di videogiochi: 

  • Storia/trama (tasso di conversione del 53%): Identificato come il fattore più influente, le narrazioni accattivanti e le trame avvincenti sono state citate da oltre la metà dei partecipanti come un fattore determinante per l'acquisto di un gioco. 
  • Originalità (41% tasso di conversione): L'unicità e la novità hanno avuto un ruolo significativo nell'influenzare le decisioni di acquisto, con una forte risonanza nella comunità dei giocatori. 
  • Multiplayer online (tasso di conversione del 35%): La presenza di una modalità multiplayer online ha influenzato in modo significativo le decisioni dei giocatori, evidenziando l'importanza degli elementi sociali e interattivi nelle esperienze di gioco moderne. 
  • Meccaniche di gioco (tasso di conversione del 34%): La qualità delle meccaniche di gioco, compresi i controlli, le interazioni e la giocabilità complessiva, è emersa come un fattore cruciale nelle decisioni di acquisto. 
  • Grafica realistica (tasso di conversione del 33%): Pur non essendo il fattore principale, la grafica realistica e accattivante ha avuto un peso notevole nell'influenzare le scelte dei giocatori. 

 

Un altro argomento interessante che sta prendendo piede nel mondo dei videogiochi è il cloud gaming. Il cloud gaming, una tecnologia che permette agli utenti di giocare in streaming attraverso Internet senza bisogno di hardware di alto livello, ha attirato l'attenzione nell'ambito dei videogiochi. In particolare, nel nostro sondaggio, gli intervistati hanno mostrato una consapevolezza disomogenea riguardo al cloud gaming, con il 45% che ha ammesso di conoscerlo, mentre il 55% non è a conoscenza di questa innovazione.

 

Questi insight sottolineano il ruolo centrale della storia e dell'originalità nel coinvolgere i giocatori di tutte le generazioni. Nonostante il settore si concentri sull'integrazione del multiplayer, il fascino di una trama accattivante rimane fondamentale. La comprensione di queste preferenze consente agli operatori di mercato di adattare i loro sforzi pubblicitari a gruppi di età diversi, favorendo un coinvolgimento più profondo con il brand e i suoi prodotti, ed attingendo al fascino duraturo della narrazione immersiva e di un'esperienza di gioco unica. 


Il Caso Stanley: Valorizzare i UGCs per Aumentare la Fedeltà al Brand

Nel mondo delle attrezzature da esterno, pochi brand hanno attirato l'attenzione come Stanley. I loro prodotti, progettati per l'outdoor, sono diventati sinonimo di affidabilità e durevolezza. Tuttavia, un evento imprevisto ha catapultato questo brand sotto un riflettore che non poteva aspettarsi.

 

L'essenza di Stanley

Stanley è un brand specializzato nella produzione di articoli da campeggio e accessori per l'outdoor, pensati per le persone più avventurose. La loro offerta di prodotti promette di resistere a qualsiasi avventura, rivolgendosi soprattutto agli amanti della vita all'aria aperta.

 

Una scoperta virale: Il trionfo di Stanley su TikTok

Tutto ha avuto inizio quando il tumbler di Stanley è diventato virale su TikTok, scatenando una frenesia che ha colto tutti di sorpresa. L'hashtag #StanleyTumbler ha preso d'assalto la piattaforma, accumulando ad oggi ben 804 milioni di visualizzazioni e ridefinendo la rotta del brand. Il fascino resistente dei prodotti Stanley sembrava attirare un pubblico più ampio, incuriosito dalla promessa di isolamento termico e dal design a prova di perdite.

 

Una crescita notevole: I numeri del successo di Stanley

Negli ultimi anni, Stanley ha registrato una crescita eccezionale. Secondo Terence Reilly, presidente globale di Stanley, le vendite dei suoi tumbler hanno registrato un aumento del 275% dal 2020 al 2021. Inoltre, il fatturato annuale di Stanley Black & Decker ha registrato un'impennata, raggiungendo i 15,281 miliardi di dollari nel 2021, con un aumento del 19,85% rispetto all'anno precedente, e raggiungendo i 16,947 miliardi di dollari nel 2022, con un ulteriore aumento del 10,9%.

 

L'impatto accidentale di Danielle: Una storia di resilienza

In un recente video virale su TikTok, la terribile esperienza di Danielle si è trasformata in un inaspettato trionfo di marketing per Stanley. Dopo che la sua auto è stata devastata da un incendio, il suo video che mostrava la sopravvivenza della sua tazza Stanley, ancora intatta con il ghiaccio malgrado le fiamme, è diventato una vera e propria hit, raccogliendo oltre 100 milioni di visualizzazioni.

 

 

A rendere potente questo incidente non è stato solo l'avvincente racconto della sopravvivenza, ma anche l'astuta risposta di Stanley. Invece di trattare questa vicenda come una semplice opportunità di influencer marketing, il brand l'ha accolta come un'occasione per entrare in contatto in modo autentico con il proprio target. Non si sono limitati a sostituire la tazza di Danielle, ma sono andati oltre, provvedendo anche a sostituire la sua auto. Questa generosa mossa ha dimostrato una reale empatia e attenzione per i propri clienti, al di là della mera promozione del prodotto.

 

Inoltre, l'esposizione generata dal video virale di Danielle è stata inestimabile. La visibilità che ha fornito a Stanley ha portato a un aumento sostanziale delle vendite, che ha nuovamente fatto andare sold-out il prodotto nella maggior parte dei retailer. il coinvolgimento del pubblico con la vicenda e la conseguente domanda di tazze Stanley si sono indubbiamente tradotti in un aumento significativo dei ricavi.

 

Questa impennata delle vendite ha essenzialmente trasformato l'atto di sostituire l'auto di Danielle in una mossa strategica. L'investimento in un nuovo veicolo per Danielle, se confrontato con i ricavi derivanti dall'aumento delle vendite di tazze dovuto alla maggiore visibilità, è diventato una decisione aziendale lucida e accorta. In sostanza, la mossa coraggiosa del brand non solo ha dimostrato empatia, ma si è rivelata anche un'abile strategia di marketing.

 

Questo incidente evidenzia il netto contrasto tra l'influencer marketing orchestrato e i contenuti autentici generati dagli utenti. Spesso le campagne di influencer marketing possono sembrare artificiose e distaccate dalla realtà, con influencer patinati che sponsorizzano prodotti in contesti glamour. Tuttavia, l'esperienza cruda e non filtrata di Danielle ha risuonato profondamente con il pubblico. Si è trattato di un momento di connessione autentica con cui i consumatori hanno potuto relazionarsi a livello umano, lontano dagli scenari prefabbricati dell'influencer marketing tradizionale.

 

Questa autenticità è il cuore della questione. È il potere delle storie di vita reale, condivise da persone comuni, che può creare impatti duraturi e connessioni emotive. L'esperienza drammatica, ma al tempo stesso condivisibile, di Danielle ha colpito nel segno, sottolineando la resilienza della Stanley Cup in un modo che nessun vlog di influencer recitato avrebbe mai potuto fare.

Ciò che Stanley ha fatto in modo brillante è stato riconoscere il potere dell'autenticità e la sonorità delle storie di vita reale. Rispondendo con generosità e premura, non solo ha mostrato la solidità del suo prodotto, ma si è anche presentato come un brand che si preoccupa dei suoi clienti.

 

Questa mossa non ha dato i suoi frutti solo in termini di visibilità, ma ha creato un'ondata di sentimenti positivi e di fedeltà all'interno della loro community di clienti. Il sostegno e l'ammirazione degli spettatori hanno ulteriormente rafforzato la posizione di Stanley come brand che sta dalla parte dei suoi clienti.

 

Questo episodio sottolinea una lezione cruciale per i professionisti del marketing: sfruttare i contenuti generati dagli utenti non significa solo diventare virali, ma anche utilizzare momenti genuini e non sceneggiati per creare relazioni durature. Stanley non ha inseguito il video virale, ma ha colto l'opportunità di rappresentare il proprio prodotto e stare al fianco della propria comunità.

 

In sostanza, questo incidente ridefinisce la narrativa del brand engagement, mostrando l'immenso potenziale di trasformare situazioni impreviste in momenti di autentica connessione. Stanley non si è limitato a sostituire una tazza e un'auto, ma ha rafforzato la resilienza e la fedeltà del brand nel cuore dei suoi consumatori.

 

Come professionisti del marketing, è fondamentale riconoscere questi momenti, coglierli in modo autentico e utilizzarli non solo per promuovere i prodotti, ma per costruire relazioni durature con il nostro pubblico.

 


I Modelli di Abbonamento e il loro Impatto sui Consumatori e sulle Dinamiche di Settore

I modelli di business basati sugli abbonamenti hanno registrato una crescita esponenziale, modificando radicalmente il modo in cui i consumatori accedono a prodotti e servizi in vari settori. Questa transizione dai tradizionali acquisti una tantum agli abbonamenti ricorrenti riflette il cambiamento dei comportamenti dei consumatori e le tendenze del mercato, ridisegnando in modo significativo le dinamiche dei rapporti tra aziende e consumatori.

Modelli di abbonamento: Una traiettoria di crescita sostenuta dai dati

Nell'ultimo decennio, le aziende basate sugli abbonamenti hanno registrato un notevole tasso di crescita del 300%. Questa impennata sottolinea il fascino degli abbonamenti: stabilire un flusso di entrate costante e favorire legami più forti e duraturi con i clienti. Tuttavia, la proliferazione dei servizi di streaming e delle app che passano agli abbonamenti ha portato a un affaticamento dei consumatori, costringendoli a rivalutare la proposta di valore di ciascun servizio in mezzo all'abbondanza di scelte.

 

Adozione da parte di diversi settori oltre a quello tecnologico

La portata del modello di abbonamento si estende ben oltre la sfera tecnologica. Settori come le catene alimentari e l'ospitalità hanno abbracciato questo cambiamento di paradigma. Per esempio, il servizio di abbonamento di Pret-a-Manger, che offre caffè mensile illimitato a un prezzo fisso, evidenzia l'adattabilità del modello in diversi settori, mostrando il suo potenziale al di là delle applicazioni tecnologiche tradizionali.

 

Il successo dell'abbonamento di Pret-a-Manger: Sbloccare le entrate e promuovere la fedeltà

Il programma di abbonamento di Pret-a-Manger ha dato risultati notevoli fin dalla sua nascita. L'utilizzo del programma è salito a oltre 667.000 volte a settimana nel 2021, per poi aumentare ulteriormente fino a milioni di rimborsi settimanali nel 2022. Il dato più significativo è il comportamento di spesa degli abbonati, che in genere spendono quattro volte di più rispetto ai non abbonati, il che spiega l'impatto del programma sulla crescita sostanziale dei ricavi. In particolare, i ricavi semestrali del 2022 hanno registrato un'impennata del 230%, passando da 155,4 a 357,8 milioni di sterline rispetto allo stesso periodo del 2021.

 

Espansione e coinvolgimento: Indicatori chiave del successo

L'espansione del programma oltre i confini nazionali, negli Stati Uniti e in Francia, la dice lunga sul suo successo e sulla sua potenziale scalabilità. Tuttavia, al di là dei semplici picchi di entrate e dell'espansione del programma, il forte coinvolgimento degli abbonati e i loro alti livelli di spesa incrementale sono gli indicatori più veri di un programma fiorente. Il team di Pret, riconoscendo il programma di abbonamento come un "fattore chiave" della fedeltà dei clienti, rafforza l'allineamento strategico del programma con la promozione di legami duraturi con i clienti.

 

Approfondimenti per i business locali: Sfruttare i modelli di abbonamento per crescere

Anche se Pret-a-Manger non è una piccola impresa locale, il suo modello di abbonamento offre lezioni cruciali per le imprese più piccole. Il successo sbalorditivo di milioni di riscatti di abbonamenti sottolinea la significativa domanda dei consumatori e la proposta di valore che le imprese locali possono sfruttare. In particolare, per le piccole imprese, l'opportunità dell'abbonamento rappresenta un'occasione unica per promuovere un senso di appartenenza e di appartenenza tra i clienti.

 

Sbloccare il successo: Oltre gli incentivi monetari

Il successo del programma di abbonamento di Pret non si basa esclusivamente su offerte monetarie come le prove gratuite di un mese. Al contrario, sottolinea l'importanza di offrire valore ai clienti e di creare un'esperienza di consumo distinta che crei legami significativi e un senso di appartenenza, favorendo in ultima analisi la fedeltà e il coinvolgimento a lungo termine. I modelli di abbonamento, se eseguiti in modo strategico, offrono alle aziende locali uno strumento potente non solo per incrementare le entrate, ma anche per stabilire relazioni durature con i clienti, basate sul valore e sul legame reciproco.

 

Il passaggio di Meta all'abbonamento

Il recente annuncio di Meta introduce un cambiamento fondamentale per gli utenti europei.

I residenti nell'Unione Europea, nello Spazio Economico Europeo e in Svizzera hanno ora la libertà di optare per un abbonamento mensile, liberandosi così dall'opprimente afflusso di pubblicità su Instagram e Facebook.

Questo cambiamento non riguarda solo un'esperienza di navigazione priva di pubblicità, ma affronta direttamente le preoccupazioni persistenti in materia di privacy dei dati e tracciamento comportamentale: un passo significativo che si allinea alle normative europee in evoluzione che danno priorità al consenso degli utenti e alla protezione dei dati.

 

Prezzi e decisioni degli utenti

Con un prezzo di 9,99 euro/mese (Web) o 12,99 euro/mese (iOS e Android), questo modello di abbonamento offre agli utenti una scelta semplice: un ambiente privo di pubblicità in cambio di una tariffa. Questa divergenza rispetto alla forte dipendenza di Meta dalle entrate pubblicitarie, quasi il 97% dei suoi guadagni totali, dimostra l'adattamento dell'azienda alle pressioni normative e alle mutevoli dinamiche di mercato.

 

Dilemma dei consumatori: valore e implicazioni finanziarie

Tuttavia, mentre gli utenti valutano il valore di un'esperienza senza pubblicità rispetto al suo costo, emergono le preoccupazioni relative all'affaticamento da abbonamento e alle spese cumulative sostenute da più abbonamenti. Questo presenta un intrigante paradosso: un'esperienza di navigazione più raffinata contrapposta a potenziali implicazioni finanziarie e a domande sulla sovrasaturazione in un mercato degli abbonamenti sempre più affollato.

 

Vincoli regionali ed espansione globale

Se da un lato questo cambiamento comporta un'alterazione significativa per gli utenti europei, dall'altro incombe l'incertezza sulla sua potenziale espansione al di fuori dell'Europa. Le domande senza risposta sulla sua fattibilità e sulla sua ricezione in altri mercati, soprattutto negli Stati Uniti, lasciano uno spazio di ambiguità.

 

Un cambiamento dinamico che riflette le mutevoli preferenze degli utenti

Il passaggio strategico di Meta agli abbonamenti senza pubblicità in Europa rappresenta un'evoluzione su più fronti. Questo cambiamento fondamentale, guidato dalla conformità normativa e da considerazioni incentrate sull'utente, evidenzia l'intricato equilibrio tra diversificazione dei ricavi, preferenze degli utenti e adattamenti del settore nell'economia basata sugli abbonamenti.

 

Navigare in un panorama digitale dinamico

Questo cambiamento non solo offre agli utenti la possibilità di scegliere, ma presenta anche un paradigma di iniziative incentrate sull'utente, dando forma a un ecosistema digitale in continua evoluzione. Mentre gli utenti navigano in questo panorama guidato dalla scelta, le preoccupazioni sui costi, la stanchezza da abbonamento e la saturazione del mercato permangono, riflettendo le dinamiche in evoluzione del modello basato sull'abbonamento.

 

Le sfide: Gestione della “subscription fatigue” e della proposta di valore

La crescente preoccupazione per la “subscription fatigue” porta i consumatori a rivalutare la necessità di ogni abbonamento. Le aziende sono alle prese con l'imperativo di innovare continuamente e fornire un valore tangibile per giustificare le spese ricorrenti. Adattarsi alle mutevoli preferenze dei consumatori e offrire livelli di abbonamento flessibili diventa fondamentale per fidelizzare i clienti in un panorama inondato di scelte.

 

Adattarsi a un panorama incentrato sul consumatore

L'aumento dei modelli di abbonamento non è passeggero, ma indica una trasformazione fondamentale del coinvolgimento dei consumatori. Affrontare sfide come la "subscription fatigue" e offrire costantemente proposte di valore convincenti è fondamentale per le aziende che cercano di sopravvivere in questo panorama in evoluzione. La personalizzazione delle offerte in base alle preferenze dei consumatori e la creazione di esperienze su misura definiranno il successo in questo settore in rapida evoluzione. I modelli di abbonamento non rappresentano solo un cambiamento nei modelli di ricavi, ma una trasformazione fondamentale nel modo in cui le aziende e i consumatori interagiscono e percepiscono il valore nel mercato contemporaneo.

L'evoluzione dei modelli basati sugli abbonamenti trascende i meri scambi transazionali; sottolinea un cambiamento paradigmatico nel modo in cui le aziende si rivolgono ai consumatori e si relazionano con loro in tutti i settori.

 

 


Dolcetto o scherzetto? L'indulgenza dei dolci come acquisto d'impulso

Halloween, con il suo fascino misterioso e la promessa di dolci delizie, ci invita ad esplorare il mondo degli acquisti impulsivi di dolcetti. Nello spirito di questa stagione “spaventosamente” affascinante, ci siamo immersi in un viaggio alla scoperta dei segreti dietro le nostre dolci indulgenze preferite e abbiamo esaminato i gusti degli italiani per i dolcetti acquistati d’impulso e portato alla luce insight interessanti. Esaminiamoli insieme! 

 

Acquisto Impulsivo di Dolci 

Delizia per il Palato 

La nostra prima domanda aveva lo scopo di identificare le categorie di prodotti che rientrano nell'idea degli italiani di dolci acquistati d'impulso o per una voglia improvvisa. Grazie alle loro risposte, abbiamo scoperto come i loro cuori si siano immediatamente rivolti verso l'irresistibile attrattiva delle tavolette di cioccolato (79%). L'indulgenza ricca e cremosa è seguita a ruota da cioccolatini e praline (63%). Non molto lontano, la soddisfazione croccante dei wafer (53%) e il fascino nostalgico delle caramelle (52%) mantengono i nostri palati incantati. E anche in un mondo dominato dal sapore, il morbido marshmallow, seppur non profondamente radicato nella cultura italiana, conquista il cuore del 21% degli acquirenti impulsivi di dolci. 

 

L'Età Conta 

Le nostre preferenze dolci, a quanto pare, non sono scolpite nella pietra, ma cambiano con l'età. La generazione più giovane, quella tra i 18 e i 34 anni, ha un debole per i marshmallow, i loro gusti si allineano con lo spirito spensierato di questa prelibatezza. Mostrano anche una leggera inclinazione per la liquirizia e le caramelle, ma non dimostrano lo stesso fervore per i wafer. Gli adulti tra i 35 e i 44 anni trovano la loro passione nel torrone. Per quanto riguarda la fascia d'età dai 45 ai 65 anni, non sono grandi fan di marshmallow o torrone, ma condividono un'affinità con altre fasce d'età quando si tratta di altre deliziose prelibatezze. 

 

Favorite types of sweets bought impulsively

Fattori di Scelta per l'Acquisto Impulsivo di Dolci 

Indulgenza e Parsimonia 

L'arte dell'acquisto impulsivo di dolci non è solo una questione di capriccio, ma un vero e proprio equilibrio fra l'indulgenza e la prudenza. Non sorprende che golosità regni sovrana come il driver di scelta più potente, con il 50% dei partecipanti che ne conferma l'influenza. Dopo tutto, quell'irresistibile miscela di sapore, consistenza e soddisfazione è l'essenza stessa di ciò che desideriamo in un dolcetto sfizioso. A seguire, "rapporto qualità-prezzo" (40%) e "senso di gratificazione" (37%) fungono da bussole pragmatiche, ricordandoci di assaporare ogni boccone con attenzione, stando attenti alle risorse a disposizione. 

È inevitabile scorgere un sottotesto più profondo: le persone restano consapevoli del rapporto qualità-prezzo, specialmente in una categoria alimentare "non essenziale". L'aumento dei costi dei beni di prima necessità e lo spettro dell'inflazione giocano senza dubbio un ruolo nella scelta dei dolcetti in cui indulgere. 

Drivers of purchase for sweets bought impulsively

Scelte Dolci e le Forze che le Guidano 

Dolce Armonia

Le nostre scelte impulsive di dolcetti non sono casuali. L'acquisto di cioccolatini, praline, cialde e tavolette di cioccolato è guidato da un trio di golosità, senso di gratificazione e dalla facilità di consumo. Questi dolci offrono una sinfonia di sapori, consistenze e la gratificazione istantanea di un boccone delizioso. 

Gli appassionati di torrone e liquirizia trovano la loro motivazione nella selezione attenta delle materie prime, nel contenuto di zucchero più basso e nella dimensione delle porzioni. Questi dolci ci invitano a gustare un diverso tipo di dolcezza, una che risponde al nostro desiderio di una delizia (quasi) senza sensi di colpa. 

Per gli amanti dei marshmallow, il driver di scelta è l'arte della presentazione: un packaging accattivante che promette un'esperienza whimsical e gioiosa con ogni morso. 

In ultimo, le caramelle sono una dimostrazione del potere della fiducia e della familiarità. Ciò che spinge gli italiani ad acquistare caramelle è la conoscenza del brand e la sua competenza nel settore.

 

Product categories by drivers of impulsive purchase

Associazioni Festive 

Per aggiungere un contesto stagionale ai nostri risultati, abbiamo chiesto ai partecipanti di associare ogni categoria di dolci acquistati d'impulso a specifiche festività. Ecco cosa ci hanno risposto: 

  

  • Il torrone è spesso associato al Natale, probabilmente per le sue qualità tradizionali e confortanti. 
  • Le caramelle, la liquirizia e i marshmallow trovano il loro spazio durante feste come il Carnevale e Halloween, allineandosi con la natura divertente e celebrativa di questi eventi. 
  • I cioccolatini, le praline e le tavolette di cioccolato brillano nelle occasioni di amore e riconoscenza, diventando scelte popolari per San Valentino, Pasqua e per la giornata della mamma e del papà. 

Product categories associated with each holiday

Marche preferite per gli Acquisti d’impulso di dolcetti 

Mentre consideriamo le nostre marche preferite per gli acquisti impulsivi di dolci, Kinder (43%), Nutella (39%), Lindt (38%) e Ferrero Rocher (36%) emergono come i contendenti principali. Qual è il segreto della loro popolarità? 

Proprio come il resto di tutti i 10 brand preferiti, condividono un paio di caratteristiche comuni: un packaging tascabile che li rende scelte ideali per quei momenti improvvisi di indulgenza. La comodità di trasgressioni rapide e deliziose, unita all'irresistibile attrattiva del cioccolato, li rende favoriti perenni. 


Il nostro viaggio nel mondo delle scelte di dolci impulsivi è stato un turbine di sapori, preferenze e delizie. È un promemoria che il mondo dei dolci non riguarda solo l'indulgenza, ma è il riflesso dei nostri gusti in evoluzione, delle nostre celebrazioni culturali e dei nostri desideri di trovare il perfetto equilibrio tra sapore e prezzo. Halloween è il momento perfetto per soddisfare la vostra golosità e gustare quei momenti di gioia. 

 


Inclusività nella Moda e nel Beauty: Integrare la Diversity per un Branding di Successo

Nel mondo dinamico ed in continua evoluzione del fashion e del beauty, abbracciare la diversità non è soltanto una moda; è un must nel business. I brand che danno priorità all'inclusività nei loro prodotti e nelle strategie di marketing non solo stanno prendendo una chiara posizione nei confronti di un importante tema sociale, ma stanno anche aprendo le porte a ingenti ricavi. Questo articolo approfondisce l'impatto dell'inclusività sul branding, fornendo esempi e dati che evidenziano i vantaggi di dare avvio a pratiche che spingono verso una maggiore diversity nell'industria della moda e del beauty. 

 

Una Nuova Era di Rappresentazione 

Il ventunesimo secolo ha inaugurato una nuova era di rappresentazione nell'industria della moda e del beauty. Sono ormai lontani i tempi in cui l'industria aderiva esclusivamente a stretti standard di bellezza e si rivolgeva solo a una piccola parte della popolazione globale. I brand lungimiranti comprendono ora che la diversità è la base del successo. 

Un brillante esempio è il colosso della cosmetica Fenty Beauty, fondato da Rihanna. L'approccio innovativo di Fenty Beauty all'inclusività ha creato un'eco a livello mondiale. Lanciando 40 diverse tonalità di fondotinta, il brand ha affrontato le esigenze di un'ampia gamma di tonalità della pelle. Il risultato? Un incredibile volume di vendite di 100 milioni di dollari nei primi 40 giorni dal suo lancio. Questi dati mandano un messaggio chiaro ai professionisti del settore: includere la diversity può essere estremamente redditizio. 

fenty beauty diversity

 

Il Potere dell'Autenticità 

Il branding inclusivo va oltre la mera rappresentazione; bensì incarna l'autenticità. I brand che si connettono genuinamente con pubblici diversificati, riflettendo i loro valori, le loro lotte e le loro aspirazioni nei loro prodotti, sono quelli che prosperano. 

Prendiamo la campagna "Dream Crazier" di Nike con Serena Williams, un esempio iconico di autenticità. Questa campagna ha celebrato donne che hanno superato barriere e rotto il "soffitto di vetro" nello sport, mandando un potente messaggio sull'uguaglianza di genere. Il risultato? Un aumento del 7% del prezzo delle azioni di Nike, un grande eco sui social media e un incremento della fedeltà al brand. Ciò dimostra il legame tra inclusività, autenticità e il successo di un brand. 

 

nike dream crazier diversity

 

Inclusività nella Pubblicità 

La pubblicità inclusiva non riguarda solo l'uso di un cast diversificato nelle pubblicità. Si tratta di raccontare storie con cui diverse comunità possono identificarsi, riconoscendo le loro esperienze uniche e affrontando le loro esigenze specifiche. 

La campagna "Real Beauty" di Dove è un esempio classico di pubblicità inclusiva efficace. Concentrandosi sulla body positivity e sull'accettazione di sé, Dove ha coinvolto un vasto pubblico. Questa campagna ha fruttato al brand un aumento delle vendite del 60% in un decennio, dimostrando che l'inclusività nella pubblicità crea un impatto duraturo anche sul bilancio. 

dove real beauty campaign diversity

 

Inclusività Basata sui Dati 

Il successo dell'inclusività nella moda e nel beauty non è solo aneddotico; è supportato da dati concreti. La ricerca di mercato mostra che una rappresentazione diversificata nella pubblicità influisce positivamente sulla percezione di un brand da parte dei consumatori e influenza le loro decisioni d'acquisto. 

 

La diversity vince?

Un rapporto di McKinsey & Company intitolato "Diversity Wins", condotto nel 2020, ha rilevato una forte correlazione tra diversità e performance finanziaria. Il rapporto ha rivelato che le migliori aziende per diversità etnica e culturale nei loro team esecutivi avevano il 36% in più di probabilità di ottenere profitti superiori alla media. Allo stesso modo, le aziende con un punteggio più elevato per diversità di genere avevano il 25% in più di probabilità di superare i loro concorrenti. Questa ricerca rafforza l'idea che l'inclusività non è solo la cosa giusta da fare, ma anche una mossa strategica che influisce positivamente sul successo di un'azienda. 

Questi dati sono un campanello d'allarme per i professionisti del settore, sottolineando la necessità di integrare l'inclusività in ogni aspetto della strategia del brand. 

 

Prospettive diverse creano prodotti creativi

Se la ricerca di McKinsey & Company è una fonte autorevole e persuasiva, esistono altri studi e dati che possono ulteriormente sostenere l'importanza dell'inclusività nel branding di moda e beauty. Una di queste fonti è la Harvard Business Review (HBR). In uno studio pubblicato su HBR, i ricercatori hanno analizzato 1.700 aziende in otto Paesi e hanno riscontrato un legame significativo tra diversità e innovazione.  

  

Lo studio HBR ha scoperto che le aziende con una forza lavoro diversificata non solo erano più innovative, ma presentavano anche livelli più elevati di soddisfazione dei clienti. Nel settore della moda e del beauty, dove l'innovazione è fondamentale, questi dati sottolineano il ruolo cruciale della diversità nel guidare il successo. Suggerisce che le prospettive diverse portano a prodotti più creativi e capaci di rispondere alle richieste del mercato, che si traducono in una maggiore soddisfazione dei clienti e nella fedeltà al brand. 

 

Inclusività nella moda e nel beauty non è soltanto un imperativo morale; è una necessità strategica per un branding di successo. Abbracciando la diversity, i brand possono raggiungere maggiore redditività, autenticità e fedeltà dei clienti

 


Media Matchmaker: Allineare i valori di brand con la giusta piattaforma social

Nell'era del marketing digitale, la scelta delle giuste piattaforme di social media per la pubblicità è fondamentale. Al di là degli ovvi fattori demografici delle audience e dei costi della pubblicità, la comprensione dei valori e della reputazione di fondo associati a queste piattaforme è altrettanto vitale. La nostra recente ricerca mirava a scoprire i valori percepiti dagli utenti su diverse piattaforme di social media e fornisce alcuni spunti di riflessione che possono guidare gli inserzionisti nel loro processo decisionale. 

 

Dati demografici e preferenze di piattaforma  

Uno dei risultati interessanti di questa ricerca è l'allineamento dei dati demografici tra gli utenti delle varie piattaforme, con alcune interessanti eccezioni. Le piattaforme della famiglia Meta, YouTube, TikTok, Spotify e LinkedIn sono allineate in termini di rappresentazione di genere, mentre Pinterest è utilizzato in misura significativamente maggiore dalle donne della Gen Z. X si distingue come piattaforma preferita dagli uomini della Gen Z e della Gen X, mentre Twitch attrae un pubblico maschile più giovane.  

  

È interessante notare che Instagram e TikTok sono le scelte preferite dagli utenti della Gen Z, con un notevole calo di utilizzo tra le generazioni più adulte. Al contrario, LinkedIn si rivolge maggiormente alla Gen Z e ai Millennials, mentre i Boomers non sono attivi in modo significativo su nessuna di queste piattaforme. In particolare, LinkedIn presenta anche una concentrazione regionale, con un utilizzo maggiore nella parte nord-occidentale dell'Italia. 

 

Associazione valoriale 

Al di là dei dati demografici, lo studio approfondisce i valori fondamentali associati a queste piattaforme, portando alla luce le caratteristiche uniche e la reputazione che trasmettono ai loro utenti. 

 

Discrezione, fiducia, trasparenza e vicinanza  

Nessuna delle piattaforme ottiene un punteggio significativo per questi valori, indicando che gli utenti non percepiscono nessuna di queste piattaforme social come particolarmente forte in termini di trasparenza, fiducia o discrezione. Questa osservazione evidenzia la natura relativamente omogenea o coerente di queste percezioni tra le piattaforme, piuttosto che metterne in risalto le sfumature. Vale la pena notare che gli utenti non si sentono particolarmente legati a queste piattaforme, il che significa che costruire connessioni più profonde con gli utenti è una sfida continua per i brand in questa sfera digitale. 

 

Facebook:  

La forte concentrazione di Facebook nelle categorie Comunità e Familiarità evidenzia il suo ruolo di "piazza" digitale, dove gli utenti si connettono con amici, familiari e comunità con cui si identificano. Nonostante la bassa concentrazione in Innovazione, il fascino duraturo di Facebook come spazio di condivisione è degno di nota.  

 

Pinterest:  

Il picco positivo di Pinterest nella categoria "Creatività" suggerisce che si tratta di un tesoro di ispirazione e di idee innovative. Questa posizione di nicchia lo distingue dalla concorrenza.  

 

La ricerca dell'unicità:  

È interessante notare che nessuna piattaforma si distingue come particolarmente unica, il che suggerisce che gli utenti non percepiscono alcuna piattaforma come nettamente diversa dalle altre. Ciò offre alle piattaforme l'opportunità di differenziarsi in modo più marcato. 

social-media-values

 

Valori per fasce d'età  

L'analisi dei valori in base alla fascia d'età illumina ulteriormente il modo in cui gli utenti percepiscono queste piattaforme e le associazioni uniche che fanno.  

  

Gen Z:  

TikTok è la piattaforma preferita dalla generazione Z, fortemente associata al "divertimento". Pinterest affascina con "Ispirazione" e "Creatività", mentre LinkedIn non ha una forte associazione con alcun valore particolare per questa generazione. Facebook non è visto come una piattaforma innovativa dalla Gen Z, mentre Twitch appare più vicino a "Intrattenimento" e "Comunità". 

 

Millennials:  

Facebook è accolto come una piattaforma di "Comunità" e "Familiarità" dai Millennial, con un'associazione più forte di "Vicinanza" rispetto alle altre generazioni. LinkedIn, come per la Gen Z, non è considerato una destinazione di intrattenimento.  

 

Gen X:  

Gli utenti della Gen X apprezzano la "Comunità" e la "Familiarità" offerte da Facebook, mentre Instagram, YouTube e Spotify sono apprezzati per i loro contenuti di intrattenimento. Come previsto, LinkedIn mantiene la sua immagine professionale.  

 

Boomers:  

Per i Boomers, Facebook è una fonte di "intrattenimento", "comunità" e "familiarità". YouTube è visto come una fonte di "Conoscenza", "Divertimento" e "Intrattenimento".  

  social media values per generation

 

In conclusione, la comprensione dei valori percepiti dagli utenti sulle diverse piattaforme di social media è fondamentale per gli inserzionisti. Non solo aiuta a creare campagne pubblicitarie più mirate ed efficaci, ma anche ad allineare il messaggio del brand con la reputazione intrinseca della piattaforma. Sebbene i fattori demografici e i costi pubblicitari siano indubbiamente determinanti, questa ricerca suggerisce che considerare i valori e la reputazione delle piattaforme di social media può fornire un vantaggio competitivo nel mondo in continua evoluzione del marketing digitale. Gli inserzionisti, a loro volta, possono sfruttare queste intuizioni per creare campagne più risonanti e mirate, in linea con i valori e le aspettative del loro pubblico, favorendo una connessione più forte tra brand e consumatori nel mondo della pubblicità sui social media.