Ritorno al passato con il nostalgia marketing: da un ricordo all’acquisto

La nostalgia è un'emozione forte che ci riporta a un'epoca in cui la vita sembrava più semplice e felice. È una mancanza del passato che può evocare ricordi dell'infanzia, della famiglia e degli amici.  

 

Il Nostalgia Marketing è una tecnica di marketing che mira a evocare ricordi ed emozioni positive del passato per costruire una connessione emotiva tra il brand e il consumatore. L'obiettivo è quello di attingere ai sentimenti dei consumatori nei confronti del passato, spesso attraverso l'uso di immagini, suoni o altri spunti sensoriali, e di utilizzare questi sentimenti per creare un senso di fedeltà e identificazione al brand.  

 

Negli ultimi anni, il Nostalgia Marketing è diventato una tendenza sempre più popolare tra i brand, con molte aziende che hanno sfruttato la nostalgia per creare campagne pubblicitarie ingaggianti e veramente memorabili.  

 

Il principale vantaggio del Nostalgia Marketing è che può essere un modo efficace per entrare in contatto con i consumatori a livello emotivo. Secondo uno studio del Journal of Business Research, la nostalgia può "facilitare la formazione di un sentimento positivo verso un brand, che può tradursi in una maggiore fedeltà alla marca e in una maggiore intenzione all'acquisto" (Cheung et al., 2019).  

  

Quali sono dunque alcuni esempi di campagne di Nostalgia Marketing di successo? Vediamone alcuni

  • La riedizione del NES Classic Edition da parte di Nintendo - Nel 2016, Nintendo ha ripresentato la sua classica console Nintendo Entertainment System (NES) in una replica in miniatura chiamata NES Classic Edition. La console è andata rapidamente a ruba nei negozi, dimostrando il fascino intramontabile dei videogiochi classici.  
  • Campagna "Rebuild the World" di Lego - La campagna "Rebuild the World" di Lego, lanciata nel 2019, ha sfruttato la nostalgia associata all'iconico brand di giocattoli, promuovendo al contempo la creatività e l'innovazione. La campagna comprendeva una serie di annunci con personaggi e ambientazioni classiche di Lego, come Lego City e Lego Star Wars. La campagna è stata un successo e Lego ha registrato un aumento delle vendite del 7% nella prima metà del 2020.  
  • Campagna "Share a Coke" di Coca-Cola - Nel 2014, Coca-Cola ha lanciato una campagna in cui ha sostituito il suo iconico logo con nomi e frasi popolari. La campagna ha avuto un enorme successo, generando oltre 1,2 milioni di tweet e 150 milioni di bottiglie di Coca-Cola personalizzate vendute solo negli Stati Uniti. 
  • Campagna "Classic" di Reebok - Reebok esiste dagli anni '80 e nel 2013 ha lanciato una campagna per promuovere la sua linea di sneakers Classic. La campagna comprendeva una serie di annunci con riferimenti classici alla moda, alla musica e alla cultura pop degli anni '80 e '90, mentre le stesse sneaker sono state aggiornate con nuovi colori e materiali. La campagna è stata un successo e Reebok ha registrato un aumento delle vendite del 5% nel primo trimestre del 2013.  
  • Campagna “Hello Happy. Hello Hershey’s” di Hershey's - Nel 2015, Hershey's ha lanciato una campagna di Nostalgia Marketing chiamata "Hello Happy. Hello Hershey's". La campagna prevedeva una serie di spot televisivi che utilizzavano i classici jingle e le immagini di Hershey's degli anni '70 e '80. Gli spot incoraggiavano inoltre gli spettatori a condividere i propri ricordi del cioccolato Hershey's utilizzando l'hashtag #HelloHappy. La campagna è stata un successo: Hershey's ha registrato un aumento del 7,4% delle vendite e del 13,8% del coinvolgimento sui social media.  
  • Campagna "Polaroid Originals" di Polaroid - Nel 2017, Polaroid si è ribattezzata "Polaroid Originals" e ha lanciato una campagna di marketing che ha messo in risalto il fascino retrò dell'azienda. La campagna comprendeva una serie di annunci con fotocamere e pellicole Polaroid degli anni '70 e '80, e l'azienda ha persino rilasciato una nuova fotocamera istantanea che assomigliava ai suoi modelli classici. La campagna è stata un successo e Polaroid ha registrato un aumento delle vendite del 300% nel primo trimestre del 2018.  
  • Campagna "Maggiolino" di Volkswagen - L'iconico Maggiolino di Volkswagen è stato lanciato per la prima volta negli anni '30 e negli anni '90 l'azienda ha lanciato una campagna per far rivivere la popolarità dell'auto classica. La campagna comprendeva una serie di annunci pubblicitari che presentavano il Maggiolino e il suo posto nella storia della cultura pop, mentre l'auto stessa veniva aggiornata con nuovi colori e caratteristiche. La campagna fu un successo e il Maggiolino divenne una delle auto più popolari degli anni Novanta. 

 

Un altro esempio è la rinascita dei dischi in vinile. Negli ultimi anni, i dischi in vinile hanno conosciuto una rinascita di popolarità, con vendite che da 30 anni a questa parte hanno raggiunto l'apice nel 2020.  Nonostante questa crescita, il vinile rappresenta ancora solo una percentuale marginale delle vendite complessive di musica, con meno del 6% della quota di mercato. Tuttavia, nel 2022, l'album "Midnights" di Taylor Swift è entrato nella storia diventando la prima pubblicazione di un album in cui le vendite di vinili hanno superato quelle dei CD dal 1987. Nel gennaio 2023, "Midnights" aveva venduto oltre un milione di LP in vinile negli Stati Uniti, diventando così l'unico album del XXI secolo a raggiungere questo traguardo. In definitiva, questa tendenza è guidata in parte dalla nostalgia per il suono analogico del vinile, oltre che dal desiderio di un'esperienza musicale tangibile e fisica.  

  

Questi esempi dimostrano il potere del Nostalgia Marketing nel creare un forte legame emotivo tra brand e consumatori. Attingendo ai ricordi del passato dei consumatori, i brand possono creare un senso di autenticità e fiducia che può essere difficile da ottenere con altre tecniche di marketing.  

  

Naturalmente, è importante notare che il Nostalgia Marketing non è una soluzione unica per tutti i brand. Affinché il Nostalgia Marketing sia efficace, deve essere fatto in un modo che risuoni con il target di riferimento e si adatti al messaggio e all'identità generale del brand. Per questo motivo deve essere usato in modo strategico e con attenzione. Un eccessivo ricorso alla nostalgia può far sembrare un brand obsoleto o trascurabile, ed è importante trovare un equilibrio tra il passato e il presente. Nel complesso, il Nostalgia Marketing può essere uno strumento prezioso per i brand che vogliono entrare in contatto con i consumatori a livello emotivo e distinguersi in un mercato affollato. Evocando ricordi ed emozioni positive dal passato, i brand possono creare un impatto duraturo e costruire un senso di fedeltà e identificazione con il loro pubblico. 

 


I driver di scelta degli acquisti di uova di Pasqua in Italia

Pasqua è un momento di celebrazione e di indulgenza, e per molti italiani questo significa godere di uno dei dolci primaverili preferiti del Paese: le uova di Pasqua. Ma cosa spinge i consumatori italiani a scegliere quale uovo comprare? Noi di Nextplora abbiamo recentemente condotto uno studio per rispondere a questa domanda. I risultati sono arrivati e offrono preziosi spunti per i brand che cercano di conquistare il cuore dei consumatori italiani. In questo articolo analizzeremo i risultati e esploreremo ciò che conta davvero per gli italiani che ogni anno acquistano uova di Pasqua.

 

Il nostro obiettivo era identificare i driver di scelta per le famiglie con e senza bambini, prestando particolare attenzione all'approccio dei consumatori al cibo e all'alimentazione. 

 

Nel primo grafico abbiamo delineato i driver primari di scelta delle uova di Pasqua. Il gusto del cioccolato è stato il driver più significativo, con il 56% dei partecipanti che lo ha indicato come il principale driver di scelta. L'intensità del cioccolato è arrivata al secondo posto (38%), seguita dal regalo sorpresa (31%). È interessante notare che solo il 9% dei partecipanti ha indicato il ricordo nostalgico della propria infanzia come driver di scelta. Allo stesso modo, gli spot pubblicitari accattivanti non sembrano avere un impatto significativo sul comportamento dei consumatori. Piuttosto, i consumatori italiani danno priorità al gusto e all'italianità rispetto ad altri elementi. La "Convenienza" ha ottenuto il 22% delle risposte, ma così anche "Vale la pena pagare di più", il che suggerisce che i consumatori sono sì più consapevoli delle loro spese ma sono anche disposti a investire di più se percepiscono il prodotto come pregiato. L'aumento dei prezzi e dell'inflazione potrebbero anch'essi contribuire a questa tendenza, ma ci sono probabilmente altri fattori in gioco. 

 

 

Nel secondo grafico, abbiamo approfondito i driver di scelta utilizzando un’analisi di segmentazione dei consumatori rispetto al cibo e all’alimentazione. Abbiamo scoperto che il segmento dei consumatori "Disinteressati" al cibo avevano l'indice di concentrazione più elevato per le partnership con film, programmi televisivi, influencer e squadre sportive. Le loro risposte indicavano una minore priorità per "L'intensità del cioccolato" (83) e la "Selezione delle materie prime" (70). 

 

In contrasto, il segmento "Appassionati in cucina" ha dato priorità all'Italianità (117), alla competenza nel mondo del cioccolato (111) e alla selezione delle materie prime (117). I consumatori appassionati in cucina sono probabilmente più in grado di apprezzare la qualità e l'origine degli ingredienti, così come i processi coinvolti nella creazione di un prodotto di cioccolato di alta qualità. Questo gruppo potrebbe anche essere più interessato al significato culturale del cibo e alla storia e alle tradizioni della cucina italiana. 

 

Il segmento "Golosi" ha enfatizzato il sapore del cioccolato (117) e la convenienza (124). Questo gruppo di consumatori si preoccupa meno dei benefici per la salute o della qualità premium del prodotto e cerca invece un'esperienza deliziosa e conveniente, mentre il segmento "Attenti alla linea" presta meno attenzione al senso di appagamento e gratificazione (84) e dà maggior importanza all'Italianità del brand (118). 

 

Il segmento "Fedeli alla marca" ha dato priorità all'Italianità (116) e al valere la pena pagare di più (116) e ha mostrato l'indice più alto a favore delle marche che fanno pubblicità accattivanti (120). I consumatori in questo segmento potrebbero essere fedeli al brand perché occupa un posto speciale nei loro cuori, forse a causa di ricordi o esperienze positive associate alla marca. Di conseguenza, la pubblicità coinvolgente potrebbe servire a rafforzare il legame emotivo che i consumatori in questo segmento già hanno con il brand. Inoltre, è possibile che i consumatori in questo segmento siano più influenzati dalla pubblicità in generale, poiché potrebbero essere meno sensibili al prezzo e più focalizzati sul brand rispetto ad altri segmenti. 

 

Infine, il segmento "Sostenibili" dà la priorità alla selezione delle materie prime (135), alle marche sostenibili (122) e alla competenza nel mondo del cioccolato (112). 

 

 

Nel terzo e ultimo grafico, abbiamo esplorato come i driver della scelta variano in base all'età dei bambini in famiglia. Abbiamo scoperto che il gusto e la qualità del cioccolato diventano sempre più importanti man mano che i bambini crescono, mentre la sorpresa e le partnership diventano meno rilevanti. Con l'entrata dei figli nella tarda adolescenza, le loro preferenze e i loro gusti in fatto di cioccolato iniziano a convergere con quelle dei genitori, portando a una maggiore condivisione delle uova di Pasqua con tutta la famiglia.

 

 

I consumatori italiani hanno preferenze distinte e diverse quando si tratta di acquistare e consumare le uova di Pasqua, con il gusto e l'italianità che emergono come i driver di scelta più significativi nei diversi segmenti. La ricerca evidenzia l'importanza di comprendere le esigenze e le priorità di diversi segmenti di consumatori, tra cui quelli che hanno figli e quelli che non ne hanno, così come quelli che hanno la passione per la cucina o l'attenzione per la sostenibilità. I brand che riescono a soddisfare queste preferenze e a comunicare efficacemente la loro proposta di valore avranno probabilmente successo nel competitivo mercato delle uova di Pasqua. Tuttavia, è importante notare che il comportamento e le preferenze dei consumatori possono essere fluidi e influenzati da una serie di fattori, tra cui le condizioni economiche, i cambiamenti culturali e le tendenze emergenti. Per questo motivo, sono necessari una ricerca e un adattamento continui per rimanere all'avanguardia e soddisfare le mutevoli esigenze dei consumatori. 

 


Come il colore influenza la percezione del brand

Si dice che un'immagine valga più di mille parole, ma se si tratta di un colore? Nel mondo del branding, il colore può determinare il successo di un'azienda. Dal rosso e giallo energizzanti di McDonald's al verde tranquillo di Whole Foods, la psicologia del colore gioca un ruolo significativo nella percezione che i consumatori hanno di un brand. In questo articolo discuteremo dell'impatto che il colore ha sulla percezione dei consumatori ed esamineremo come i brand possono usare il colore per influenzare il loro pubblico di riferimento. Quindi sedetevi, rilassatevi e preparatevi ad esplorare l'affascinante mondo della psicologia del colore nel branding.  

  

Come consumatori, spesso siamo attratti da certi brand in base al loro aspetto visivo. I colori utilizzati nel logo, nel sito web, nel packaging e nei materiali di marketing di un brand possono avere un impatto significativo sulla nostra percezione del brand. Ecco perché la psicologia del colore gioca un ruolo così importante nel branding. Comprendendo l'impatto che il colore ha sulla percezione dei consumatori, i brand possono usarlo per influenzare il loro pubblico di riferimento e creare una forte identità di marca. 

 

L'impatto del colore sulla percezione dei consumatori  

La psicologia del colore è un argomento complesso e affascinante e il modo in cui il colore influenza le nostre emozioni e il nostro comportamento non è ancora del tutto chiaro. Tuttavia, esistono alcune associazioni generali che le persone tendono a fare con certi colori e che possono influenzare la loro percezione di un brand.  

  

Ad esempio, il blu è spesso associato all'affidabilità, alla competenza e alla professionalità. Per questo motivo molte banche e istituzioni finanziarie utilizzano il blu nel loro brand. Il rosso, invece, è associato all'energia, alla frenesia e alla passione, motivo per cui viene spesso utilizzato dai brand dell'industria alimentare e delle bevande. Altri colori hanno connotazioni diverse, come il verde, associato alla natura e alla salute, il giallo, associato alla felicità e all'ottimismo, e il viola, associato al lusso e alla raffinatezza. Utilizzando questi colori in modo strategico nel loro branding, i brand possono attingere a queste associazioni e influenzare il modo in cui i consumatori percepiscono i loro prodotti o servizi. 

 

Esempi di successo 

Uno degli esempi più riusciti di psicologia del colore nel branding è Coca-Cola. L'iconico schema di colori rosso e bianco del logo Coca-Cola è diventato sinonimo del brand ed è immediatamente riconoscibile in tutto il mondo. L'uso del rosso nel logo non è casuale: il rosso è un colore associato all'energia e alla passione, tutte qualità a cui Coca-Cola vuole essere associata.  

  

Un altro esempio di successo della psicologia del colore nel branding è la combinazione di colori verde e bianco del logo di Starbucks. Il verde è un colore associato alla natura, alla salute e alla freschezza, tutte qualità importanti per il brand Starbucks. L'uso del colore verde nel logo contribuisce inoltre a rafforzare l'impegno dell'azienda per la sostenibilità e l'ambientalismo.  

  color psychology

Esempi non riusciti 

Un esempio di brand che ha fallito il rebranding a causa di un inadeguato uso della psicologia del colore è il retailer JCPenney. JCPenney ha alle spalle una lunga storia di rebranding. Inizialmente fondato con il nome The Golden Rule da James Cash Penney nel 1902, da allora fino ad oggi ha cambiato logo 27 volte e il nome stesso è passato da The Golden Rule a JCPenney&Co a Penney’s a JCPenney e infine nuovamente a Penney’s- in ultimo nel 2019. 

 

Nel 2011, JCPenney si è lanciato in un'operazione di rebranding che ha incluso la modifica del logo e del design dei negozi. Tuttavia, l'uso di un colore rosso acceso nella pubblicità e nelle insegne dei negozi è stato criticato perché troppo aggressivo e non in linea con i valori tradizionali del brand, ovvero qualità e convenienza. Il colore è stato inoltre considerato troppo simile a quello utilizzato dal concorrente Target 

 

Sono state apportate altre modifiche al logo originale, tra cui nuovi elementi grafici e l'uso di "jcp" invece del nome completo del brand. Alla fine, gli studi hanno rivelato che, sebbene l'84% dei consumatori avesse familiarità con il logo originale di JCPenney e il 76% avesse riconosciuto l'aggiornamento minore del 2009, solo il 56% delle persone era in grado di associare JCPenney al logo introdotto nel 2011 

  jcpenney logo evolution

Ahimè, JCPenney ha dovuto fare marcia indietro e tornare ai suoi precedenti elementi di branding, modificando solo in minima parte il font del logo. 

 

Scegliere il colore giusto  

Quando si tratta di scegliere i colori giusti per un brand, ci sono diversi fattori da prendere in considerazione:  

  1. Pubblico di riferimento: È importante considerare il pubblico di riferimento quando si scelgono i colori per un brand. Gruppi di età, generi e culture diverse possono avere preferenze e associazioni cromatiche diverse. Ad esempio, il rosa può essere associato alla femminilità nelle culture occidentali, ma può essere associato alla fortuna e alla prosperità in alcune culture asiatiche.  
  2. Personalità del brand: I colori scelti per un brand devono essere in linea con la personalità e i valori del brand. Ad esempio, un brand di lusso può optare per colori ricchi ed eleganti come l'oro o il viola intenso, mentre un brand giocoso e creativo può scegliere colori vivaci e audaci come il rosa o l'arancione.  
  3. Standard del settore: È importante considerare gli schemi di colore comunemente utilizzati in un determinato settore. Ad esempio, il verde è spesso usato nel settore della salute e del benessere, mentre il blu è comunemente usato nel settore finanziario.  
  4. Contrasto e leggibilità: I colori scelti per un brand devono essere facili da leggere e devono fornire un contrasto sufficiente per la leggibilità. Questo aspetto è particolarmente importante quando si tratta di scegliere i colori per i loghi e altri elementi visivi.  
  5. Emozione e associazione: I colori scelti per un brand devono evocare l'emozione e l'associazione desiderate nel pubblico di riferimento. Per esempio, il blu può evocare un senso di calma e fiducia, mentre il rosso può evocare un senso di eccitazione e urgenza.  

 

Una cosa che potreste aver già notato è che molte piattaforme social media popolari hanno scelto il blu come colore della loro user interface. Questo è un esempio semplice ma efficace di come il blu sia un'opzione ideale per queste piattaforme, in quanto soddisfa tutte le casistiche sopracitate.  

 

In primo luogo, il blu è un colore rilassante e calmante, in grado di far sentire gli utenti rilassati e a proprio agio durante l'utilizzo della piattaforma. Questo è importante per le reti di social media, che mirano a mantenere gli utenti attivi sulla piattaforma il più a lungo possibile.  

 

In secondo luogo, il blu è un colore universalmente apprezzato, il che significa che è improbabile che provochi emozioni negative o fastidiose per gli utenti. Questo è importante per i social network, che mirano a rivolgersi a un'ampia gamma di utenti con background e preferenze diverse.  

 

In terzo luogo, il blu è spesso associato alla fiducia, alla professionalità e all'affidabilità. Questo può essere vantaggioso per i social network, che hanno bisogno di stabilire un senso di fiducia e credibilità con i propri utenti per incoraggiarli a condividere informazioni personali e a interagire con gli altri utenti della piattaforma.  

 

Infine, il blu è un colore comunemente utilizzato nei prodotti tecnologici e digitali. Ciò significa che gli utenti potrebbero già associare il colore blu alle interface digitali e trovarlo familiare e facile da usare. 

 

In conclusione, la psicologia del colore gioca un ruolo significativo nel branding e ha il potere di influenzare il modo in cui i consumatori percepiscono un marchio. Utilizzando strategicamente i colori in linea con la personalità del brand, il target di riferimento e gli standard del settore, i marchi possono creare una forte identità di marca e differenziarsi dalla concorrenza. Tuttavia, è importante scegliere i colori con attenzione, prendendo in considerazione fattori come il contrasto e la leggibilità, ed evocando l'emozione e l'associazione desiderata nel target di riferimento. Come si è visto nell'esempio di JCPenney, un uso inadeguato della psicologia del colore può portare a un insuccesso degli sforzi di rebranding. In definitiva, il successo di un brand nello sfruttare la psicologia del colore risiede nella capacità di creare un linguaggio visivo che parli al suo target e lo coinvolga a livello emotivo. 

 


Come scegliere lo sport giusto da sponsorizzare per il tuo brand

La sponsorizzazione è una strategia di marketing efficace che molte aziende utilizzano per rafforzare l'immagine del proprio brand, aumentare la notorietà e la considerazione. Tuttavia, i risultati che un brand ottiene sponsorizzando uno sport o una squadra possono variare in modo significativo a seconda dello sport, della squadra e del panorama competitivo in cui opera il brand stesso. In questo articolo, esamineremo come i brand che sponsorizzano determinati sport ottengano risultati diversi in termini di attributi d'immagine del brand e notorietà in base allo sport e alla squadra che decidono di sponsorizzare, considerando anche il panorama competitivo del loro settore. 

 

La sponsorizzazione esclusiva e l’impatto sulla brand image e awareness 

Consideriamo il caso del brand X che ha deciso di sponsorizzare uno sport non avendo altri concorrenti nel suo settore che sponsorizzano attivamente sport. Come risultato, abbiamo osservato un aumento significativo della brand awareness durante la stagione attiva dello sport. In particolare, nei due periodi attivi analizzati, la brand awareness è aumentata del 70.4% e del 96.5% per i tifosi dello sport. Anche per coloro che guardano lo sport di rado e non sono così appassionati da definirsi tifosi, la brand awareness è aumentata rispettivamente del 48.1% e del 41.4% durante le stesse stagioni attive. È importante notare che la brand awareness sia per i normali spettatori che per i tifosi è aumentata nel corso dell'anno, il che indica che l'impatto della sponsorizzazione è stato duraturo ed efficace nell'upper funnel. 

 

Inoltre, la sponsorizzazione ha avuto un impatto positivo sugli attributi dell'immagine del brand. Lo sport sponsorizzato ha portato un aumento dell'affidabilità, della qualità, della semplicità d'uso e, soprattutto, della distintività. Ciò potrebbe essere in parte dovuto al fatto che il brand X era l'unica azienda del settore a sponsorizzare questo sport, conferendogli un posizionamento unico e memorabile. Si è registrato anche un aumento degli attributi legati alla lungimiranza, come l'essere smart, digital, al passo con i tempi e orientato al futuro. Questo dimostra come i diversi sport possano avere un impatto sui vari attributi dell'immagine del brand e come la scelta della giusta sponsorizzazione possa avere un impatto significativo su quest'ultima. 

 

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La comunicazione della sponsorizzazione e i suoi effetti sul brand 

Consideriamo ora il caso del brand Y che ha deciso di sponsorizzare uno sport popolare in un panorama altamente competitivo in cui anche molti dei suoi concorrenti sponsorizzano sport. Abbiamo analizzato l'impatto della sponsorizzazione sui KPI del brand Y dopo aver aggiunto la sponsorizzazione alle campagne pubblicitarie, mantenendo invariati gli altri elementi dello spot originale. 

 

Abbiamo osservato che l'aggiunta della sponsorizzazione ha reso l'annuncio più attraente, originale e apprezzato dagli spettatori. Tuttavia, l'impatto sulla memorabilità e sulla credibilità dell'annuncio è stato pressoché nullo. La nuova campagna ha portato anche livelli più alti di originalità, credibilità del brand e storicità, poiché lo sport popolare ha potuto contribuire grazie ai propri attributi di reputazione forti e affermati. 

 

È importante sottolineare che diversi team e sport avranno probabilmente un impatto diverso sugli attributi dell'immagine del brand. Gli sport più di nicchia potrebbero comunicare esclusività, mentre le squadre che vincono più spesso potrebbero comunicare affidabilità. La sponsorizzazione di giocatori, team o sport che esistono da molto tempo e che sono molto amati dai loro fan potrebbe comunicare un forte senso di vicinanza al brand e dare una percezione di maggiore competenza. 

 

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I case study sotto gli occhi di tutti 

Alcune ricerche hanno dimostrato che la sponsorizzazione sportiva può avere un impatto significativo sull'immagine e sulla percezione di un brand, in particolare quando la sponsorizzazione è esclusiva o quando è associata a uno sport popolare e rilevante. Per esempio, la nota sponsorizzazione di Red Bull di sport estremi ha contribuito ad affermare l'immagine del brand come giovane, dinamico ed eccitante, mentre la sponsorizzazione di team e atleti sportivi di alto profilo ha rafforzato l'immagine di Nike come brand sportivo affidabile e competente. 

 

Secondo uno studio condotto da McKinsey & Company nel 2017, la sponsorizzazione sportiva può avere un impatto significativo anche sulla performance di un brand. Lo studio ha rilevato che le aziende che hanno aumentato l'investimento nelle sponsorizzazioni di almeno il 10% hanno registrato un aumento del 7% nella preferenza per il brand e un aumento del 6% nell'intenzione di acquisto da parte dei consumatori. Allo stesso modo, un articolo di Forbes del 2019 afferma che la sponsorizzazione sportiva può portare a un aumento della brand equity, della loyalty dei clienti e dell'engagement sui social media. L'articolo citava un case study relativo alla sponsorizzazione di Colin Kaepernick della NFL da parte di Nike, che ha portato a un aumento del 31% delle vendite online del brand dovuto alla posizione rivoluzionaria assunta dall'atleta contro la brutalità della polizia e la disuguaglianza razziale, mettendo a rischio la sua carriera per una causa in cui credeva profondamente. In questo caso, sponsorizzando Kaepernick, Nike ha scelto di allineare il proprio brand a questi valori e l'azienda è stata premiata dai consumatori. 

 

In conclusione, le sponsorizzazioni possono avere un impatto significativo sull'immagine e sulla reputazione di un brand e la scelta della sponsorizzazione giusta può fare la differenza. I brand dovrebbero considerare attentamente il panorama del loro settore, le sponsorizzazioni dei loro concorrenti e gli attributi che vogliono comunicare al loro pubblico di riferimento quando decidono quali sport o team sponsorizzare.

 


Rasatura Maschile: il Profilo dei Consumatori e la loro Opinione dei Brand

La barba è tornata di moda negli ultimi anni, ma per molti uomini è molto più di un semplice trend. Che si tratti di una barba completa, di una leggera barba incolta o di una rasatura impeccabile, il modo in cui un uomo cura la propria barba può dire molto su di lui. In quanto player nel settore del personal grooming, è necessario rimanere al passo con le ultime tendenze e le preferenze dei consumatori per assicurarsi che il proprio brand resti rilevante e competitivo. Ecco perché abbiamo condotto uno studio esaustivo sulle abitudini di cura della barba e sull'uso dei regolabarba tra i consumatori di cinque paesi diversi: Germania, Spagna, Francia, Italia e Regno Unito. In questo articolo, analizzeremo i risultati della nostra ricerca e forniremo informazioni che ti aiuteranno a comprendere meglio il tuo mercato di riferimento e a sviluppare strategie di marketing efficaci. 

 

Profilo dei consumatori cross-country

Come abbiamo definito il perimetro della ricerca e i risultati di un'indagine approfondita sulle abitudini di cura della barba degli uomini

I nostri campioni sono rappresentativi della popolazione in termini di età e area geografica in ciascuno dei paesi. Per questa ricerca, abbiamo intervistato uomini con barba e/o baffi con l'obiettivo di acquisire una comprensione più profonda del consumatore tipo di regolabarba. 

 

MOTIVAZIONI PER AVERE LA BARBA E/O I BAFFI

 

ESTETICA 

Come mostrato nel grafico qui sotto, la maggior parte degli uomini sceglie di farsi crescere la barba per motivi estetici. Secondo i dati raccolti, una media complessiva del 72,6% degli uomini intervistati ha riferito che il motivo principale per cui si fa crescere la barba è il suo appeal visivo. 

 

Suddividendo la categoria "estetica" in motivazioni individuali e specifiche, ulteriori analisi dei dati rivelano che questa tendenza è particolarmente evidente in Spagna e nel Regno Unito, dove rispettivamente il 48% e il 45% dei rispondenti ha riferito di pensare di avere un aspetto migliore con la barba che senza. Questo è il motivo predominante in tutti i paesi. 

 

Il sondaggio ha inoltre rilevato che i tedeschi credono che avere una barba li renda più "mascolini" (33%). È importante notare che il concetto di "mascolinità" e la sua associazione con la barba possono avere radici culturali distinte in diverse parti del mondo. Ad esempio, in alcune culture, una barba completa può essere associata a saggezza ed esperienza, mentre in altre, un baffo ben curato può essere considerato un segno di sofisticazione. 

 

Purtroppo, la moda è stata anche una motivazione importante per far crescere la barba in Germania (21%), Francia (25%) e Italia (21%). 

 

ESPERIENZA 

Mentre l'estetica e le aspettative culturali sono state identificate come motivazioni chiave per gli uomini che decidono di farsi crescere barba o baffi, il sondaggio ha anche rivelato che esperienza legata all’avere barba o baffi è un fattore significativo per molti partecipanti. Infatti, gli uomini di tutti i paesi coinvolti nello studio hanno riportato che l'esperienza della rasatura è spesso sgradevole o fastidiosa (media 29,6%; mediana 30%). 

 

Inoltre, il sondaggio ha evidenziato che la forte spinta a provare qualcosa di nuovo è un'altra motivazione importante per gli uomini che decidono di farsi crescere barba o baffi in tutti i paesi tranne la Francia. 

 

Tuttavia, abbiamo anche potuto constatare che la peer pressure non è stata identificata come una ragione significativa per gli uomini che decidono di farsi crescere barba o baffi. Ciò suggerisce che, sebbene gli uomini possano essere influenzati dal loro ambiente culturale, sono principalmente motivati dalle loro preferenze e dalle loro esperienze personali quando si tratta di cura personale. 

 

 

UTILITÀ/IGIENE  

  

I motivi utilitaristici e igienici si sono piazzati al terzo posto nel Regno Unito. Gli uomini in Spagna (23%), Italia (23%) e Regno Unito (22%) hanno indicato le irritazioni e le imperfezioni della pelle come un problema comune associato alla rasatura, e molti ritengono che farsi crescere barba e baffi sia un modo per evitare questi problemi. È chiaro che molti uomini in questi Paesi considerano la barba o i baffi un modo per alleviare questo problema e migliorare l'esperienza complessiva della cura del corpo.  

  

È interessante notare che i dati del sondaggio hanno anche rilevato che il 26% degli intervistati britannici ha dichiarato che tenere il viso al caldo è una ragione importante per farsi crescere la barba o i baffi. Ciò suggerisce che barba e baffi possono avere aspetti pratici che variano notevolmente da un Paese all'altro, soprattutto quando si tratta di clima. In effetti, potremmo osservare che la Spagna (9%) è il Paese meno preoccupato di come la barba possa contribuire al calore del viso, dato che è anche, in media, il Paese più caldo tra i 5 intervistati.  

 

In termini di igiene, i dati del sondaggio indicano che questo aspetto è stato ampiamente trascurato dalla maggior parte dei Paesi. Tuttavia, nel Regno Unito, il 9% degli intervistati ha indicato l'igiene come motivo per farsi crescere barba o baffi. 

  

PERCEZIONE DELL'ETÀ  

  

Secondo i dati del sondaggio, gli uomini in Germania (28%), Francia (24%) e Regno Unito (28%) sono i più interessati a farsi crescere la barba per sembrare più adulti. Questo dato è interessante perché suggerisce che, in queste culture, barba e baffi sono visti come un simbolo di maturità e forse anche di autorità.  

  

Sebbene i Paesi oggetto dell'indagine sembrino più interessati a sembrare più adulti, piuttosto che più giovani, vale la pena notare che questa percezione della barba non è universale. In alcune culture, ad esempio, la barba è associata alla giovinezza e alla vitalità. Lo si può notare in paesi come l'India e l'Iran. In queste culture, far crescere la barba è spesso associato all'ingresso nell'età adulta o al raggiungimento di un certo livello di status sociale.  

  

Vale anche la pena di considerare i modi in cui la percezione dell'età può cambiare nel tempo. In passato, ad esempio, la barba era spesso associata alla vecchiaia e alla saggezza. Ciò si riflette in figure storiche come Confucio, spesso raffigurato con una lunga barba come simbolo della sua prodezza intellettuale.  

  

Nel complesso, questa indagine mette in luce le complesse motivazioni alla base della decisione degli uomini di farsi crescere la barba. Se l'estetica e l'esperienza sono le ragioni principali, anche fattori più pratici, culturali, sociali e individuali giocano un ruolo importante. Poiché gli atteggiamenti verso la cura della barba maschile continuano ad evolversi, sarà interessante vedere come queste tendenze cambieranno nel tempo. 

La nostra ricerca prosegue con un approfondimento sui brand della categoria dei regolabarba e sul suo panorama competitivo. Abbiamo misurato la brand awareness e la salienza dei brand e condotto un'analisi completa del loro posizionamento mettendolo a confronto con gli attributi di immagine più rilevanti, identificando così delle aree valoriali mancanti nel settore che possono rappresentare un'opportunità di differenziazione per incumbents e new player.

Vuoi saperne di più sugli attributi valoriali più rilevanti per i consumatori e su quanto ogni singolo brand è forte rispetto a questi ultimi?

 

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Come i Brand possono Differenziarsi e Distinguersi in un Mercato Affollato

Nell'era digitale odierna, le aziende devono adattarsi alle nuove tecnologie e ai cambiamenti del comportamento dei consumatori per aumentare efficacemente il ritorno sugli investimenti (ROI). L'aumento dei media digitali ha creato nuove opportunità per le aziende di raggiungere e interagire con i consumatori, ma ha anche introdotto nuove sfide e complessità. Una delle principali strategie per superare queste sfide è la differenziazione. Le aziende che si differenziano dai loro concorrenti possono creare una proposta di valore unica e accattivante che risuona con i consumatori. 

 

Uno dei modi principali per le aziende di aumentare efficacemente il ROI nell'era digitale è utilizzando i dati e l'analisi. Raccogliendo e analizzando dati sul comportamento dei consumatori, le aziende possono ottenere preziose informazioni su ciò che funziona e ciò che non funziona. Queste informazioni possono essere utilizzate per creare campagne di marketing mirate e personalizzate che hanno maggiori probabilità di risuonare con i consumatori. Inoltre, i dati e l'analisi possono essere utilizzati per ottimizzare e misurare le performance delle campagne digitali, consentendo alle aziende di prendere decisioni basate sui dati su dove e come allocare il loro budget di marketing. 

 

Un altro modo per le aziende di aumentare il ROI nell'era digitale è sfruttare i social media. Le piattaforme di social media come Facebook, Instagram, Twitter e TikTok forniscono alle aziende una linea diretta di comunicazione con i consumatori. Ciò consente alle aziende di costruire relazioni con i consumatori e creare un senso di community. Inoltre, permette alle aziende di ottenere preziose informazioni sul comportamento, le preferenze e le opinioni dei consumatori. Inoltre, le piattaforme di social media forniscono alle aziende l'opportunità di raggiungere nuovi pubblici attraverso post sponsorizzati, influencer marketing e altre tattiche. 

 

Tuttavia, le marche devono essere consapevoli delle sfide che accompagnano i media digitali, come l'aumento degli ad-blocker, il cambiamento del comportamento dei consumatori e la crescente concorrenza, sempre più digital-present ed agguerrita. Per superare queste sfide, le marche devono adottare un approccio incentrato sul cliente, comprendere il loro pubblico di destinazione e fornirgli contenuti rilevanti, preziosi e coinvolgenti. Inoltre, le marche dovrebbero concentrarsi sulla costruzione della fiducia e della trasparenza con i loro clienti e utilizzare un approccio basato sui dati per informare le loro decisioni di marketing.  

 

Un modo per le marche di differenziarsi è concentrandosi sui loro punti di forza unici o sulla "proposizione di valore unica" (UVP). Un UVP è il beneficio specifico o l'insieme di benefici che una marca fornisce che la distingue dai suoi concorrenti. Identificando e comunicando chiaramente il loro UVP, le marche possono creare un messaggio persuasivo che risuona con i consumatori e rendere più probabile che scelgano quella marca rispetto ad altre.  

 

Un altro modo per differenziarsi è concentrandosi sulla customer experience. Le marche possono differenziarsi fornendo un servizio clienti eccezionale, un'esperienza online-offline “seamless” o creando un senso di community tra i clienti. Facendo ciò, le marche possono creare una base di clienti fedeli che è più propensa a raccomandare la marca ad altri.  

 

Inoltre, le marche possono differenziarsi creando una forte brand identity e costruendo una potente brand history. Una solida brand identity è una rappresentazione visiva della personalità e dei valori di una marca che aiuta a creare un legame emotivo con i consumatori. Una potente brand history, d'altra parte, è una narrazione che comunica la missione, i valori e lo scopo della marca in modo coinvolgente e autentico. Entrambi gli elementi sono strumenti potenti che possono aiutare le marche a distinguersi nell'era digitale e creare un'impressione duratura sui consumatori. 

 

Uno studio di McKinsey & Company ha rilevato che le aziende che si differenziano dai loro concorrenti hanno un ritorno sull'investimento del 30% superiore rispetto a quelle che non si differenziano. Un'altra ricerca di Forrester Research ha scoperto che le aziende che si distinguono attraverso la customer experience superano i concorrenti di quasi l'80%. In conclusione, la differenziazione è una strategia potente che può aiutare i marchi a distinguersi in un mercato affollato e sovrasaturato 

 

Concentrandosi sui loro punti di forza unici, la customer experience, la brand identity e brand history, i marchi possono creare una proposta di valore unica e accattivante che risuona con i consumatori, aumentare il ritorno sull'investimento e creare una base di clienti fedeli. 

 

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Il Messaggio e la Brand Personality per Massimizzare la Memorabilità

Il messaggio nelle comunicazioni di marketing è fondamentale per trasmettere la personalità del brand e massimizzare la memorabilità della pubblicità e del prodotto. Nella creazione di campagne di marketing, è essenziale tenere presente che il messaggio dovrebbe allinearsi con la personalità e i valori del brand. Ciò aiuta a stabilire la fiducia e la credibilità con il pubblico di destinazione e a fare una forte impressione su di loro. La personalità di un brand è essenzialmente le sue caratteristiche simili a quelle umane e ha l’obiettivo di aiutare il brand a creare una connessione emotiva con il consumatore. 

 

Ci sono molti dati a supporto dell'importanza del messaggio nella comunicazione di marketing nella trasmissione della personalità del brand e nella massimizzazione della memorabilità della pubblicità e del prodotto. Uno studio condotto dal Marketing Science Institute ha rilevato che quando i consumatori avevano un forte legame emotivo con un brand, erano più propensi ad essere fedeli al brand e a fare acquisti ripetuti. Lo studio ha anche rilevato che i brand con una personalità coerente e chiara erano più propensi a stabilire un legame emotivo con i consumatori. 

 

Le campagne pubblicitarie che creano un legame emotivo con i consumatori sono più efficaci nella crescita del brand rispetto alle campagne che si concentrano solo sui benefici del prodotto. Gli annunci che suscitano una risposta emotiva producono un ritorno sull'investimento di gran lunga superiore rispetto agli annunci che sono semplicemente informativi.  

 

In termini di memorabilità, uno studio della rivista Advertising Research ha rilevato che gli annunci più creativi e unici erano più probabili che fossero ricordati dai consumatori. Lo studio ha rilevato che gli annunci che utilizzavano l'umorismo, la narrazione o incorporavano eventi attuali avevano un tasso di recall maggiore rispetto agli annunci più diretti e informativi.  Un messaggio coerente su tutte le piattaforme e i canali può aiutare ad aumentare in modo significativo il brand recall. 

 

Un esempio di un brand alimentare che ha ottenuto risultati migliori attraverso un’attività di fine-tuning del loro messaggio nei loro annunci è Coca-Cola. Il brand è conosciuto per la sua iconica campagna "Open Happiness" che è durata per diversi anni. La campagna era progettata per promuovere l'idea che Coca-Cola sia un piacere semplice che unisce le persone e crea momenti felici. La campagna è stata un successo perché si allineava con la personalità del brand di essere divertente e rinfrescante e ha creato una connessione emotiva con i consumatori enfatizzando l'idea di felicità. L'azienda ha utilizzato una varietà di canali per promuovere la campagna, tra cui televisione, stampa, OOH e pubblicità digitale. Hanno anche utilizzato un messaggio coerente su tutti i canali, il che ha aiutato a rafforzare l'idea di felicità e aumentare il recall del brand. La campagna è stata molto efficace nell'aumentare la fedeltà al brand e nel guidare le vendite, poiché è riuscita a creare una forte connessione emotiva con i consumatori.  

 

In conclusione, il messaggio nella comunicazione di marketing svolge un ruolo cruciale nella trasmissione della personalità del brand e nella massimizzazione della memorabilità dell'annuncio e del prodotto. I brand che allineano efficacemente il loro messaggio con la loro personalità e i loro valori e utilizzano un approccio creativo e coerente hanno maggiori possibilità di creare un'impressione duratura e essere ricordati dai consumatori. Coca-Cola è un ottimo esempio di come l'allineamento del messaggio nella comunicazione di marketing con la personalità e i valori del brand e l'utilizzo di un approccio coerente su tutti i canali possa portare a risultati migliori, aumentando la fedeltà al brand, guidando le vendite e creando un'impressione duratura sui consumatori. 

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Streaming TV e pubblicità: scarica il nostro nuovo paper!

Streaming TV e pubblicità

Nuove opportunità tra addressable TV e CTVs

 

Negli ultimi anni i servizi di streaming video hanno visto un boom in termini di offerta, passando da pochi providers ad un vero e proprio panorama competitivo, provvisto di contenuti multimediali per tutti i gusti ed interessi. Ciò ha permesso di osservare anche un aumento nell'utilizzo di tali servizi, prima quasi esclusivi dei digital natives, da parte della popolazione mondiale, ma anche in Italia. Il settore dello streaming video ha raggiunto 80.83 miliardi di dollari nel 2022, con la maggior parte delle entrate provenienti dagli Stati Uniti. Si prevede che il settore dello streaming avrà un valore di 139.2 miliardi di dollari entro il 2027* con un CAGR del 11.48%.

 

In Italia l’Osservatorio sulle Comunicazioni n. 2/2022 di Agcom ha di recente stimato il passaggio da 10,9 milioni di utenti a marzo 2019 a 16,1 milioni a marzo 2022. Una crescita del 47.7% in tre anni e di 1,7 milioni rispetto a marzo 2021 (+11%).

 

 

L'indagine di Nextplora è stata realizzata mediante un campione totale di 3.511 interviste che hanno preso in considerazione la popolazione nazionale da 18 a 75 anni con quote rappresentative per Genere, Fascia di età, Area Geografica e Titolo di studio.

 

La ricerca ha voluto fare un punto sulle abitudini dei fruitori dei servizi streaming con un focus sulla relazione con la pubblicità, in un momento dove il settore sta prendendo una direzione molto chiara nei confronti della sua integrazione nella propria offerta. A questo proposito è stato effettuato un affondo sul caso di Netflix in relazione al recente lancio di pubblicità sulla piattaforma. La diffusione delle piattaforme streaming è confermata dal fatto che in media ogni intervistato dichiara di utilizzarne più di due.

 

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Scopri come costruire il brand tra cross-medialità, second-screen, addressable, ad-skipping e sound-off: il caso Haier.

Nextplora @ Branding e-volution 2022

Lo scorso 28 Settembre Nextplora ha avuto il piacere di partecipare all'evento Branding e-volution 2022 organizzato da UPA e POLIMI.

 

UPA ci ha proposto una sfida: Prendere parte alla conversazione su come costruire, far crescere e misurare il valore della marca nel tempo. Noi di Nextplora non ci siamo tirati indietro.

 

In quest'occasione abbiamo parlato di come costruire il brand tra cross-medialità, second-screen, addressable, ad-skipping e sound-off, dedicando particolare attenzione al caso Haier, presentato da Francesco Bellomo di Haier Europe.

 

I risultati emersi mostrano come la pubblicità sound-on generi sempre più uplift di brand awareness, ad awareness, consideration, ITB e brand image profile. Ma il 42% della popolazione internet guarda la pubblicità silenziata...

E, dunque, come può un brand affrontare questo gioco a somma zero?

 

Questa era la nostra sfida, scopri come affrontare la tua qui sotto.

 

 

Per approfondire, guarda il video del nostro intervento:

 


Nextplora si rafforza al fianco delle aziende per migliorare il ritorno degli investimenti di pubblicità e media in ogni fase di sviluppo del brand.

Nextplora amplia l’offerta per le esigenze di brand e media intelligence, con un nuovo sito e la sponsorship al convegno UPA Branding Evolution del 28 settembre 2022.

 

Milano, 21 settembre 2022 – Grazie ai 6.500 studi condotti negli ultimi 12 anni, attività che rappresenta oggi il 92% del suo giro d’affari per oltre 160 clienti, Nextplora annuncia il suo potenziamento nell’analisi del ROI per il brand, della pubblicità e dei media, per le aziende di marca in Italia e all’estero.

 

Nextplora integra l’offerta con nuove soluzioni di analisi e consulenza, che completano le risposte ai clienti sull’efficacia delle loro azioni di marketing.

Lo fa con un nuovo sito e una value proposition internazionali, grazie alle esperienze sui bisogni di aziende italiane all’estero, che valgono il 35% dei suoi ricavi.

 

Le analisi Cross-Media, i Brand Tracking e i Post-Test, sono da oggi consultabili anche con BMI Vista, la dashboard che consente di analizzare in modo intuitivo ed interattivo tutti i risultati delle proprie campagne. Grazie ai molteplici studi condotti negli anni, sono disponibili anche benchmark per numerosi paesi, settori, target e media.

 

Il brand design, l’implementazione e il pre-testing di marketing e pubblicitario sono garantiti da Insight3, la suite di metodologie che estrae la conoscenza direttamente dalla voce dei consumatori.

 

A queste soluzioni Nextplora integra da questo autunno:

  • Call Back, una metodologia per determinare gli effetti post-lancio del brand;
  • Shopper Scan per connettere gli effetti di una campagna ai consumi del prodotto in famiglia;
  • Modelling per formulare previsioni accurate sulle vendite in funzione delle scelte di investimento media.

 

Infine, Nextplora introduce Media+Brand Effect, per la post-valutazione media e il brand lift in tempi rapidi e con investimenti accessibili, delle campagne cross-mediali che includono digital, social e connected Tv. La soluzione impiega la metodologia SoundON in collaborazione con Fluzo, che consente di rilevare l’esposizione alla pubblicità del suo panel Idee&Opinioni con l’audio-matching e l’impiego della IA.

 

“Abbiamo intrapresa questa attività per primi in Italia, e da più di dieci anni siamo al fianco di aziende di marca che ci valutano un partner affidabile, utile e accessibile per migliorare la resa dei loro investimenti – commenta Andrea Giovenali, CEO e fondatore di Nextplora –. Abbiamo una forte vocazione nell’aiutarli a raggiungere i loro obiettivi, e operiamo sempre con la “fine in testa” con insight che vanno sempre oltre i numeri”.

 

Nextplora sarà sponsor il 28 settembre della seconda edizione del convegno Branding Evolution promosso da UPA e il Politecnico di Milano, con un contributo dal titolo:

“Costruire il brand tra cross-medialità, second-screen, addressable, ad-skipping e sound-off: il caso Haier”.

Saranno presentate case study ed evidenze sui migliori risultati di branding di pubblicità nei contesti cross-mediali e digital.

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Chi è Nextplora

 

Nextplora aiuta le aziende a migliorare il ritorno della pubblicità e degli investimenti nei media in ogni fase di sviluppo del brand.

Dal brand design alla verifica dei risultati post-lancio, passando per il contributo delle campagne pubblicitarie e dei media impiegati, fino alle previsioni di vendita in funzione delle soglie d’investimento: Nextplora è leader nella brand e media intelligence da più di 20 anni, ha all’attivo più di 6.500 studi cross-mediali e di efficacia sul brand, e collabora con 160 aziende di marca in Italia e all’estero. I clienti hanno espresso una soddisfazione pari a 8,7 nel 2021 per l’attività di Nextplora, e hanno valutato “molto utili” le informazioni ricevute in supporto alle loro decisioni.

Per maggiori informazioni: www.nextplora.com

 

Contatti: Bruno Lagomarsino – Nextplora.