Come scegliere lo sport giusto da sponsorizzare per il tuo brand

La sponsorizzazione è una strategia di marketing efficace che molte aziende utilizzano per rafforzare l'immagine del proprio brand, aumentare la notorietà e la considerazione. Tuttavia, i risultati che un brand ottiene sponsorizzando uno sport o una squadra possono variare in modo significativo a seconda dello sport, della squadra e del panorama competitivo in cui opera il brand stesso. In questo articolo, esamineremo come i brand che sponsorizzano determinati sport ottengano risultati diversi in termini di attributi d'immagine del brand e notorietà in base allo sport e alla squadra che decidono di sponsorizzare, considerando anche il panorama competitivo del loro settore. 

 

La sponsorizzazione esclusiva e l’impatto sulla brand image e awareness 

Consideriamo il caso del brand X che ha deciso di sponsorizzare uno sport non avendo altri concorrenti nel suo settore che sponsorizzano attivamente sport. Come risultato, abbiamo osservato un aumento significativo della brand awareness durante la stagione attiva dello sport. In particolare, nei due periodi attivi analizzati, la brand awareness è aumentata del 70.4% e del 96.5% per i tifosi dello sport. Anche per coloro che guardano lo sport di rado e non sono così appassionati da definirsi tifosi, la brand awareness è aumentata rispettivamente del 48.1% e del 41.4% durante le stesse stagioni attive. È importante notare che la brand awareness sia per i normali spettatori che per i tifosi è aumentata nel corso dell'anno, il che indica che l'impatto della sponsorizzazione è stato duraturo ed efficace nell'upper funnel. 

 

Inoltre, la sponsorizzazione ha avuto un impatto positivo sugli attributi dell'immagine del brand. Lo sport sponsorizzato ha portato un aumento dell'affidabilità, della qualità, della semplicità d'uso e, soprattutto, della distintività. Ciò potrebbe essere in parte dovuto al fatto che il brand X era l'unica azienda del settore a sponsorizzare questo sport, conferendogli un posizionamento unico e memorabile. Si è registrato anche un aumento degli attributi legati alla lungimiranza, come l'essere smart, digital, al passo con i tempi e orientato al futuro. Questo dimostra come i diversi sport possano avere un impatto sui vari attributi dell'immagine del brand e come la scelta della giusta sponsorizzazione possa avere un impatto significativo su quest'ultima. 

 

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La comunicazione della sponsorizzazione e i suoi effetti sul brand 

Consideriamo ora il caso del brand Y che ha deciso di sponsorizzare uno sport popolare in un panorama altamente competitivo in cui anche molti dei suoi concorrenti sponsorizzano sport. Abbiamo analizzato l'impatto della sponsorizzazione sui KPI del brand Y dopo aver aggiunto la sponsorizzazione alle campagne pubblicitarie, mantenendo invariati gli altri elementi dello spot originale. 

 

Abbiamo osservato che l'aggiunta della sponsorizzazione ha reso l'annuncio più attraente, originale e apprezzato dagli spettatori. Tuttavia, l'impatto sulla memorabilità e sulla credibilità dell'annuncio è stato pressoché nullo. La nuova campagna ha portato anche livelli più alti di originalità, credibilità del brand e storicità, poiché lo sport popolare ha potuto contribuire grazie ai propri attributi di reputazione forti e affermati. 

 

È importante sottolineare che diversi team e sport avranno probabilmente un impatto diverso sugli attributi dell'immagine del brand. Gli sport più di nicchia potrebbero comunicare esclusività, mentre le squadre che vincono più spesso potrebbero comunicare affidabilità. La sponsorizzazione di giocatori, team o sport che esistono da molto tempo e che sono molto amati dai loro fan potrebbe comunicare un forte senso di vicinanza al brand e dare una percezione di maggiore competenza. 

 

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I case study sotto gli occhi di tutti 

Alcune ricerche hanno dimostrato che la sponsorizzazione sportiva può avere un impatto significativo sull'immagine e sulla percezione di un brand, in particolare quando la sponsorizzazione è esclusiva o quando è associata a uno sport popolare e rilevante. Per esempio, la nota sponsorizzazione di Red Bull di sport estremi ha contribuito ad affermare l'immagine del brand come giovane, dinamico ed eccitante, mentre la sponsorizzazione di team e atleti sportivi di alto profilo ha rafforzato l'immagine di Nike come brand sportivo affidabile e competente. 

 

Secondo uno studio condotto da McKinsey & Company nel 2017, la sponsorizzazione sportiva può avere un impatto significativo anche sulla performance di un brand. Lo studio ha rilevato che le aziende che hanno aumentato l'investimento nelle sponsorizzazioni di almeno il 10% hanno registrato un aumento del 7% nella preferenza per il brand e un aumento del 6% nell'intenzione di acquisto da parte dei consumatori. Allo stesso modo, un articolo di Forbes del 2019 afferma che la sponsorizzazione sportiva può portare a un aumento della brand equity, della loyalty dei clienti e dell'engagement sui social media. L'articolo citava un case study relativo alla sponsorizzazione di Colin Kaepernick della NFL da parte di Nike, che ha portato a un aumento del 31% delle vendite online del brand dovuto alla posizione rivoluzionaria assunta dall'atleta contro la brutalità della polizia e la disuguaglianza razziale, mettendo a rischio la sua carriera per una causa in cui credeva profondamente. In questo caso, sponsorizzando Kaepernick, Nike ha scelto di allineare il proprio brand a questi valori e l'azienda è stata premiata dai consumatori. 

 

In conclusione, le sponsorizzazioni possono avere un impatto significativo sull'immagine e sulla reputazione di un brand e la scelta della sponsorizzazione giusta può fare la differenza. I brand dovrebbero considerare attentamente il panorama del loro settore, le sponsorizzazioni dei loro concorrenti e gli attributi che vogliono comunicare al loro pubblico di riferimento quando decidono quali sport o team sponsorizzare.

 


Rasatura Maschile: il Profilo dei Consumatori e la loro Opinione dei Brand

La barba è tornata di moda negli ultimi anni, ma per molti uomini è molto più di un semplice trend. Che si tratti di una barba completa, di una leggera barba incolta o di una rasatura impeccabile, il modo in cui un uomo cura la propria barba può dire molto su di lui. In quanto player nel settore del personal grooming, è necessario rimanere al passo con le ultime tendenze e le preferenze dei consumatori per assicurarsi che il proprio brand resti rilevante e competitivo. Ecco perché abbiamo condotto uno studio esaustivo sulle abitudini di cura della barba e sull'uso dei regolabarba tra i consumatori di cinque paesi diversi: Germania, Spagna, Francia, Italia e Regno Unito. In questo articolo, analizzeremo i risultati della nostra ricerca e forniremo informazioni che ti aiuteranno a comprendere meglio il tuo mercato di riferimento e a sviluppare strategie di marketing efficaci. 

 

Profilo dei consumatori cross-country

Come abbiamo definito il perimetro della ricerca e i risultati di un'indagine approfondita sulle abitudini di cura della barba degli uomini

I nostri campioni sono rappresentativi della popolazione in termini di età e area geografica in ciascuno dei paesi. Per questa ricerca, abbiamo intervistato uomini con barba e/o baffi con l'obiettivo di acquisire una comprensione più profonda del consumatore tipo di regolabarba. 

 

MOTIVAZIONI PER AVERE LA BARBA E/O I BAFFI

 

ESTETICA 

Come mostrato nel grafico qui sotto, la maggior parte degli uomini sceglie di farsi crescere la barba per motivi estetici. Secondo i dati raccolti, una media complessiva del 72,6% degli uomini intervistati ha riferito che il motivo principale per cui si fa crescere la barba è il suo appeal visivo. 

 

Suddividendo la categoria "estetica" in motivazioni individuali e specifiche, ulteriori analisi dei dati rivelano che questa tendenza è particolarmente evidente in Spagna e nel Regno Unito, dove rispettivamente il 48% e il 45% dei rispondenti ha riferito di pensare di avere un aspetto migliore con la barba che senza. Questo è il motivo predominante in tutti i paesi. 

 

Il sondaggio ha inoltre rilevato che i tedeschi credono che avere una barba li renda più "mascolini" (33%). È importante notare che il concetto di "mascolinità" e la sua associazione con la barba possono avere radici culturali distinte in diverse parti del mondo. Ad esempio, in alcune culture, una barba completa può essere associata a saggezza ed esperienza, mentre in altre, un baffo ben curato può essere considerato un segno di sofisticazione. 

 

Purtroppo, la moda è stata anche una motivazione importante per far crescere la barba in Germania (21%), Francia (25%) e Italia (21%). 

 

ESPERIENZA 

Mentre l'estetica e le aspettative culturali sono state identificate come motivazioni chiave per gli uomini che decidono di farsi crescere barba o baffi, il sondaggio ha anche rivelato che esperienza legata all’avere barba o baffi è un fattore significativo per molti partecipanti. Infatti, gli uomini di tutti i paesi coinvolti nello studio hanno riportato che l'esperienza della rasatura è spesso sgradevole o fastidiosa (media 29,6%; mediana 30%). 

 

Inoltre, il sondaggio ha evidenziato che la forte spinta a provare qualcosa di nuovo è un'altra motivazione importante per gli uomini che decidono di farsi crescere barba o baffi in tutti i paesi tranne la Francia. 

 

Tuttavia, abbiamo anche potuto constatare che la peer pressure non è stata identificata come una ragione significativa per gli uomini che decidono di farsi crescere barba o baffi. Ciò suggerisce che, sebbene gli uomini possano essere influenzati dal loro ambiente culturale, sono principalmente motivati dalle loro preferenze e dalle loro esperienze personali quando si tratta di cura personale. 

 

 

UTILITÀ/IGIENE  

  

I motivi utilitaristici e igienici si sono piazzati al terzo posto nel Regno Unito. Gli uomini in Spagna (23%), Italia (23%) e Regno Unito (22%) hanno indicato le irritazioni e le imperfezioni della pelle come un problema comune associato alla rasatura, e molti ritengono che farsi crescere barba e baffi sia un modo per evitare questi problemi. È chiaro che molti uomini in questi Paesi considerano la barba o i baffi un modo per alleviare questo problema e migliorare l'esperienza complessiva della cura del corpo.  

  

È interessante notare che i dati del sondaggio hanno anche rilevato che il 26% degli intervistati britannici ha dichiarato che tenere il viso al caldo è una ragione importante per farsi crescere la barba o i baffi. Ciò suggerisce che barba e baffi possono avere aspetti pratici che variano notevolmente da un Paese all'altro, soprattutto quando si tratta di clima. In effetti, potremmo osservare che la Spagna (9%) è il Paese meno preoccupato di come la barba possa contribuire al calore del viso, dato che è anche, in media, il Paese più caldo tra i 5 intervistati.  

 

In termini di igiene, i dati del sondaggio indicano che questo aspetto è stato ampiamente trascurato dalla maggior parte dei Paesi. Tuttavia, nel Regno Unito, il 9% degli intervistati ha indicato l'igiene come motivo per farsi crescere barba o baffi. 

  

PERCEZIONE DELL'ETÀ  

  

Secondo i dati del sondaggio, gli uomini in Germania (28%), Francia (24%) e Regno Unito (28%) sono i più interessati a farsi crescere la barba per sembrare più adulti. Questo dato è interessante perché suggerisce che, in queste culture, barba e baffi sono visti come un simbolo di maturità e forse anche di autorità.  

  

Sebbene i Paesi oggetto dell'indagine sembrino più interessati a sembrare più adulti, piuttosto che più giovani, vale la pena notare che questa percezione della barba non è universale. In alcune culture, ad esempio, la barba è associata alla giovinezza e alla vitalità. Lo si può notare in paesi come l'India e l'Iran. In queste culture, far crescere la barba è spesso associato all'ingresso nell'età adulta o al raggiungimento di un certo livello di status sociale.  

  

Vale anche la pena di considerare i modi in cui la percezione dell'età può cambiare nel tempo. In passato, ad esempio, la barba era spesso associata alla vecchiaia e alla saggezza. Ciò si riflette in figure storiche come Confucio, spesso raffigurato con una lunga barba come simbolo della sua prodezza intellettuale.  

  

Nel complesso, questa indagine mette in luce le complesse motivazioni alla base della decisione degli uomini di farsi crescere la barba. Se l'estetica e l'esperienza sono le ragioni principali, anche fattori più pratici, culturali, sociali e individuali giocano un ruolo importante. Poiché gli atteggiamenti verso la cura della barba maschile continuano ad evolversi, sarà interessante vedere come queste tendenze cambieranno nel tempo. 

La nostra ricerca prosegue con un approfondimento sui brand della categoria dei regolabarba e sul suo panorama competitivo. Abbiamo misurato la brand awareness e la salienza dei brand e condotto un'analisi completa del loro posizionamento mettendolo a confronto con gli attributi di immagine più rilevanti, identificando così delle aree valoriali mancanti nel settore che possono rappresentare un'opportunità di differenziazione per incumbents e new player.

Vuoi saperne di più sugli attributi valoriali più rilevanti per i consumatori e su quanto ogni singolo brand è forte rispetto a questi ultimi?

 

Per avere una presentazione del report completo, contattaci cliccando qui sotto:

 

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Come i Brand possono Differenziarsi e Distinguersi in un Mercato Affollato

Nell'era digitale odierna, le aziende devono adattarsi alle nuove tecnologie e ai cambiamenti del comportamento dei consumatori per aumentare efficacemente il ritorno sugli investimenti (ROI). L'aumento dei media digitali ha creato nuove opportunità per le aziende di raggiungere e interagire con i consumatori, ma ha anche introdotto nuove sfide e complessità. Una delle principali strategie per superare queste sfide è la differenziazione. Le aziende che si differenziano dai loro concorrenti possono creare una proposta di valore unica e accattivante che risuona con i consumatori. 

 

Uno dei modi principali per le aziende di aumentare efficacemente il ROI nell'era digitale è utilizzando i dati e l'analisi. Raccogliendo e analizzando dati sul comportamento dei consumatori, le aziende possono ottenere preziose informazioni su ciò che funziona e ciò che non funziona. Queste informazioni possono essere utilizzate per creare campagne di marketing mirate e personalizzate che hanno maggiori probabilità di risuonare con i consumatori. Inoltre, i dati e l'analisi possono essere utilizzati per ottimizzare e misurare le performance delle campagne digitali, consentendo alle aziende di prendere decisioni basate sui dati su dove e come allocare il loro budget di marketing. 

 

Un altro modo per le aziende di aumentare il ROI nell'era digitale è sfruttare i social media. Le piattaforme di social media come Facebook, Instagram, Twitter e TikTok forniscono alle aziende una linea diretta di comunicazione con i consumatori. Ciò consente alle aziende di costruire relazioni con i consumatori e creare un senso di community. Inoltre, permette alle aziende di ottenere preziose informazioni sul comportamento, le preferenze e le opinioni dei consumatori. Inoltre, le piattaforme di social media forniscono alle aziende l'opportunità di raggiungere nuovi pubblici attraverso post sponsorizzati, influencer marketing e altre tattiche. 

 

Tuttavia, le marche devono essere consapevoli delle sfide che accompagnano i media digitali, come l'aumento degli ad-blocker, il cambiamento del comportamento dei consumatori e la crescente concorrenza, sempre più digital-present ed agguerrita. Per superare queste sfide, le marche devono adottare un approccio incentrato sul cliente, comprendere il loro pubblico di destinazione e fornirgli contenuti rilevanti, preziosi e coinvolgenti. Inoltre, le marche dovrebbero concentrarsi sulla costruzione della fiducia e della trasparenza con i loro clienti e utilizzare un approccio basato sui dati per informare le loro decisioni di marketing.  

 

Un modo per le marche di differenziarsi è concentrandosi sui loro punti di forza unici o sulla "proposizione di valore unica" (UVP). Un UVP è il beneficio specifico o l'insieme di benefici che una marca fornisce che la distingue dai suoi concorrenti. Identificando e comunicando chiaramente il loro UVP, le marche possono creare un messaggio persuasivo che risuona con i consumatori e rendere più probabile che scelgano quella marca rispetto ad altre.  

 

Un altro modo per differenziarsi è concentrandosi sulla customer experience. Le marche possono differenziarsi fornendo un servizio clienti eccezionale, un'esperienza online-offline “seamless” o creando un senso di community tra i clienti. Facendo ciò, le marche possono creare una base di clienti fedeli che è più propensa a raccomandare la marca ad altri.  

 

Inoltre, le marche possono differenziarsi creando una forte brand identity e costruendo una potente brand history. Una solida brand identity è una rappresentazione visiva della personalità e dei valori di una marca che aiuta a creare un legame emotivo con i consumatori. Una potente brand history, d'altra parte, è una narrazione che comunica la missione, i valori e lo scopo della marca in modo coinvolgente e autentico. Entrambi gli elementi sono strumenti potenti che possono aiutare le marche a distinguersi nell'era digitale e creare un'impressione duratura sui consumatori. 

 

Uno studio di McKinsey & Company ha rilevato che le aziende che si differenziano dai loro concorrenti hanno un ritorno sull'investimento del 30% superiore rispetto a quelle che non si differenziano. Un'altra ricerca di Forrester Research ha scoperto che le aziende che si distinguono attraverso la customer experience superano i concorrenti di quasi l'80%. In conclusione, la differenziazione è una strategia potente che può aiutare i marchi a distinguersi in un mercato affollato e sovrasaturato 

 

Concentrandosi sui loro punti di forza unici, la customer experience, la brand identity e brand history, i marchi possono creare una proposta di valore unica e accattivante che risuona con i consumatori, aumentare il ritorno sull'investimento e creare una base di clienti fedeli. 

 

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Il Messaggio e la Brand Personality per Massimizzare la Memorabilità

Il messaggio nelle comunicazioni di marketing è fondamentale per trasmettere la personalità del brand e massimizzare la memorabilità della pubblicità e del prodotto. Nella creazione di campagne di marketing, è essenziale tenere presente che il messaggio dovrebbe allinearsi con la personalità e i valori del brand. Ciò aiuta a stabilire la fiducia e la credibilità con il pubblico di destinazione e a fare una forte impressione su di loro. La personalità di un brand è essenzialmente le sue caratteristiche simili a quelle umane e ha l’obiettivo di aiutare il brand a creare una connessione emotiva con il consumatore. 

 

Ci sono molti dati a supporto dell'importanza del messaggio nella comunicazione di marketing nella trasmissione della personalità del brand e nella massimizzazione della memorabilità della pubblicità e del prodotto. Uno studio condotto dal Marketing Science Institute ha rilevato che quando i consumatori avevano un forte legame emotivo con un brand, erano più propensi ad essere fedeli al brand e a fare acquisti ripetuti. Lo studio ha anche rilevato che i brand con una personalità coerente e chiara erano più propensi a stabilire un legame emotivo con i consumatori. 

 

Le campagne pubblicitarie che creano un legame emotivo con i consumatori sono più efficaci nella crescita del brand rispetto alle campagne che si concentrano solo sui benefici del prodotto. Gli annunci che suscitano una risposta emotiva producono un ritorno sull'investimento di gran lunga superiore rispetto agli annunci che sono semplicemente informativi.  

 

In termini di memorabilità, uno studio della rivista Advertising Research ha rilevato che gli annunci più creativi e unici erano più probabili che fossero ricordati dai consumatori. Lo studio ha rilevato che gli annunci che utilizzavano l'umorismo, la narrazione o incorporavano eventi attuali avevano un tasso di recall maggiore rispetto agli annunci più diretti e informativi.  Un messaggio coerente su tutte le piattaforme e i canali può aiutare ad aumentare in modo significativo il brand recall. 

 

Un esempio di un brand alimentare che ha ottenuto risultati migliori attraverso un’attività di fine-tuning del loro messaggio nei loro annunci è Coca-Cola. Il brand è conosciuto per la sua iconica campagna "Open Happiness" che è durata per diversi anni. La campagna era progettata per promuovere l'idea che Coca-Cola sia un piacere semplice che unisce le persone e crea momenti felici. La campagna è stata un successo perché si allineava con la personalità del brand di essere divertente e rinfrescante e ha creato una connessione emotiva con i consumatori enfatizzando l'idea di felicità. L'azienda ha utilizzato una varietà di canali per promuovere la campagna, tra cui televisione, stampa, OOH e pubblicità digitale. Hanno anche utilizzato un messaggio coerente su tutti i canali, il che ha aiutato a rafforzare l'idea di felicità e aumentare il recall del brand. La campagna è stata molto efficace nell'aumentare la fedeltà al brand e nel guidare le vendite, poiché è riuscita a creare una forte connessione emotiva con i consumatori.  

 

In conclusione, il messaggio nella comunicazione di marketing svolge un ruolo cruciale nella trasmissione della personalità del brand e nella massimizzazione della memorabilità dell'annuncio e del prodotto. I brand che allineano efficacemente il loro messaggio con la loro personalità e i loro valori e utilizzano un approccio creativo e coerente hanno maggiori possibilità di creare un'impressione duratura e essere ricordati dai consumatori. Coca-Cola è un ottimo esempio di come l'allineamento del messaggio nella comunicazione di marketing con la personalità e i valori del brand e l'utilizzo di un approccio coerente su tutti i canali possa portare a risultati migliori, aumentando la fedeltà al brand, guidando le vendite e creando un'impressione duratura sui consumatori. 

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Streaming TV e pubblicità: scarica il nostro nuovo paper!

Streaming TV e pubblicità

Nuove opportunità tra addressable TV e CTVs

 

Negli ultimi anni i servizi di streaming video hanno visto un boom in termini di offerta, passando da pochi providers ad un vero e proprio panorama competitivo, provvisto di contenuti multimediali per tutti i gusti ed interessi. Ciò ha permesso di osservare anche un aumento nell'utilizzo di tali servizi, prima quasi esclusivi dei digital natives, da parte della popolazione mondiale, ma anche in Italia. Il settore dello streaming video ha raggiunto 80.83 miliardi di dollari nel 2022, con la maggior parte delle entrate provenienti dagli Stati Uniti. Si prevede che il settore dello streaming avrà un valore di 139.2 miliardi di dollari entro il 2027* con un CAGR del 11.48%.

 

In Italia l’Osservatorio sulle Comunicazioni n. 2/2022 di Agcom ha di recente stimato il passaggio da 10,9 milioni di utenti a marzo 2019 a 16,1 milioni a marzo 2022. Una crescita del 47.7% in tre anni e di 1,7 milioni rispetto a marzo 2021 (+11%).

 

 

L'indagine di Nextplora è stata realizzata mediante un campione totale di 3.511 interviste che hanno preso in considerazione la popolazione nazionale da 18 a 75 anni con quote rappresentative per Genere, Fascia di età, Area Geografica e Titolo di studio.

 

La ricerca ha voluto fare un punto sulle abitudini dei fruitori dei servizi streaming con un focus sulla relazione con la pubblicità, in un momento dove il settore sta prendendo una direzione molto chiara nei confronti della sua integrazione nella propria offerta. A questo proposito è stato effettuato un affondo sul caso di Netflix in relazione al recente lancio di pubblicità sulla piattaforma. La diffusione delle piattaforme streaming è confermata dal fatto che in media ogni intervistato dichiara di utilizzarne più di due.

 

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Scopri come costruire il brand tra cross-medialità, second-screen, addressable, ad-skipping e sound-off: il caso Haier.

Nextplora @ Branding e-volution 2022

Lo scorso 28 Settembre Nextplora ha avuto il piacere di partecipare all'evento Branding e-volution 2022 organizzato da UPA e POLIMI.

 

UPA ci ha proposto una sfida: Prendere parte alla conversazione su come costruire, far crescere e misurare il valore della marca nel tempo. Noi di Nextplora non ci siamo tirati indietro.

 

In quest'occasione abbiamo parlato di come costruire il brand tra cross-medialità, second-screen, addressable, ad-skipping e sound-off, dedicando particolare attenzione al caso Haier, presentato da Francesco Bellomo di Haier Europe.

 

I risultati emersi mostrano come la pubblicità sound-on generi sempre più uplift di brand awareness, ad awareness, consideration, ITB e brand image profile. Ma il 42% della popolazione internet guarda la pubblicità silenziata...

E, dunque, come può un brand affrontare questo gioco a somma zero?

 

Questa era la nostra sfida, scopri come affrontare la tua qui sotto.

 

 

Per approfondire, guarda il video del nostro intervento:

 


Nextplora si rafforza al fianco delle aziende per migliorare il ritorno degli investimenti di pubblicità e media in ogni fase di sviluppo del brand.

Nextplora amplia l’offerta per le esigenze di brand e media intelligence, con un nuovo sito e la sponsorship al convegno UPA Branding Evolution del 28 settembre 2022.

 

Milano, 21 settembre 2022 – Grazie ai 6.500 studi condotti negli ultimi 12 anni, attività che rappresenta oggi il 92% del suo giro d’affari per oltre 160 clienti, Nextplora annuncia il suo potenziamento nell’analisi del ROI per il brand, della pubblicità e dei media, per le aziende di marca in Italia e all’estero.

 

Nextplora integra l’offerta con nuove soluzioni di analisi e consulenza, che completano le risposte ai clienti sull’efficacia delle loro azioni di marketing.

Lo fa con un nuovo sito e una value proposition internazionali, grazie alle esperienze sui bisogni di aziende italiane all’estero, che valgono il 35% dei suoi ricavi.

 

Le analisi Cross-Media, i Brand Tracking e i Post-Test, sono da oggi consultabili anche con BMI Vista, la dashboard che consente di analizzare in modo intuitivo ed interattivo tutti i risultati delle proprie campagne. Grazie ai molteplici studi condotti negli anni, sono disponibili anche benchmark per numerosi paesi, settori, target e media.

 

Il brand design, l’implementazione e il pre-testing di marketing e pubblicitario sono garantiti da Insight3, la suite di metodologie che estrae la conoscenza direttamente dalla voce dei consumatori.

 

A queste soluzioni Nextplora integra da questo autunno:

  • Call Back, una metodologia per determinare gli effetti post-lancio del brand;
  • Shopper Scan per connettere gli effetti di una campagna ai consumi del prodotto in famiglia;
  • Modelling per formulare previsioni accurate sulle vendite in funzione delle scelte di investimento media.

 

Infine, Nextplora introduce Media+Brand Effect, per la post-valutazione media e il brand lift in tempi rapidi e con investimenti accessibili, delle campagne cross-mediali che includono digital, social e connected Tv. La soluzione impiega la metodologia SoundON in collaborazione con Fluzo, che consente di rilevare l’esposizione alla pubblicità del suo panel Idee&Opinioni con l’audio-matching e l’impiego della IA.

 

“Abbiamo intrapresa questa attività per primi in Italia, e da più di dieci anni siamo al fianco di aziende di marca che ci valutano un partner affidabile, utile e accessibile per migliorare la resa dei loro investimenti – commenta Andrea Giovenali, CEO e fondatore di Nextplora –. Abbiamo una forte vocazione nell’aiutarli a raggiungere i loro obiettivi, e operiamo sempre con la “fine in testa” con insight che vanno sempre oltre i numeri”.

 

Nextplora sarà sponsor il 28 settembre della seconda edizione del convegno Branding Evolution promosso da UPA e il Politecnico di Milano, con un contributo dal titolo:

“Costruire il brand tra cross-medialità, second-screen, addressable, ad-skipping e sound-off: il caso Haier”.

Saranno presentate case study ed evidenze sui migliori risultati di branding di pubblicità nei contesti cross-mediali e digital.

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Chi è Nextplora

 

Nextplora aiuta le aziende a migliorare il ritorno della pubblicità e degli investimenti nei media in ogni fase di sviluppo del brand.

Dal brand design alla verifica dei risultati post-lancio, passando per il contributo delle campagne pubblicitarie e dei media impiegati, fino alle previsioni di vendita in funzione delle soglie d’investimento: Nextplora è leader nella brand e media intelligence da più di 20 anni, ha all’attivo più di 6.500 studi cross-mediali e di efficacia sul brand, e collabora con 160 aziende di marca in Italia e all’estero. I clienti hanno espresso una soddisfazione pari a 8,7 nel 2021 per l’attività di Nextplora, e hanno valutato “molto utili” le informazioni ricevute in supporto alle loro decisioni.

Per maggiori informazioni: www.nextplora.com

 

Contatti: Bruno Lagomarsino – Nextplora.


Indagine UniSalute-Nextplora: Italiani e salute al tempo del Covid

Negli ultimi mesi il 53% degli italiani ha annullato ridotto le visite mediche che aveva programmato. Per un italiano su quattro a determinare questa scelta sono state le strutture sanitarie che, dovendo fronteggiare l'emergenza dettata dalla pandemia, si sono viste costrette a posticipare o addirittura cancellare parte delle visite.


Nextplora all'Assirm MRF20: Come realizzare un’efficace campagna Influencer

Elisabetta Corazza, Head of Digital Marketing di Danone presenterà i risultati della campagna Influencer Activia OMGut, spiegando come gli insight forniti abbiano consentito di comprendere gli effetti prodotti dagli influencer coinvolti sugli obiettivi di business dell'Azienda.

Non perdere l'appuntamento, iscriviti al nostro workshop!


Nextplora potenzia BMI - Brand & Media Intelligence con una nuova dashboard e cresce del 28% di ricavi con la soluzione.

La soluzione utile agli investitori per comprendere come migliorare l’efficacia delle loro campagne cross-mediali e digitali interesserà quest’anno il 70% dei ricavi di Nextplora.   

Milano, 26 novembre 2018 - Nextplora, l’agenzia di Insight Management annuncia il rilascio di una versione potenziata della dashboard con la quale le aziende clienti possono analizzare e comprendere day-by-day l’andamento delle loro campagne a riguardo dell’impatto e della considerazione che stanno producendo sui consumatori, e quale contributo forniscono i media pianificati nel raggiungimento degli obiettivi.

Dal 2014 BMI è stata impiegata da 47 aziende, e grazie al ricorso che hanno fatto della soluzione e l’ascolto dei loro bisogni in questi anni, Nextplora ha messo a punto e ottimizzato la nuova release della dashboard, un software che funge da cruscotto di tutti gli indicatori delle campagne e target group, che consente di condividere in tempo reale le informazioni all’interno dell’azienda, e agire sulle campagne per migliorarne i risultati.

Gli investimenti effettuati in questi anni sulla soluzione, gli incarichi e la soddisfazione dei clienti che l’hanno adottata porteranno nel 2018 una crescita dei ricavi di quest’area pari al 28%, per un 70% dell’intero giro di affari dell’agenzia.

L’esigenza delle aziende nella gestione ottimale delle campagne è quella di conoscere che risultati stanno producendo, e la sfida è accedere alle informazioni utili nel momento in cui servono, per agire. – commenta Andrea Giovenali, CEO di Nextplora -Disporre di uno strumento semplice, completo, flessibile, interattivo e condivisibile con tutti gli attori coinvolti nell’attività è determinante per orientare al meglio i propri investimenti.

Alcune delle importanti aziende che impiegano BMI per valutare le campagne sia in Italia che all’estero sono Bauli, Candy Hoover, McDonald’s, Nexi.

Per il 2019 l’agenzia prevede due sviluppi per i propri clienti:

  • impiegare le informazioni prodotte con BMI all’interno dei processi di gestione delle campagne digitali automatizzate per migliorarne l’efficacia grazie a targeting ancora più mirati (ad es. l’intention-to-buy del prodotto);
  • estendere la conoscenza del contributo di Youtube, facebook ed Instagram ai risultati complessivi della campagna e combinati con gli altri media, attraverso una metodologia proprietaria di analisi del comportamento degli utenti.